Sei un commerciante o un imprenditore sottoposto a procedimento penale per frode in commercio ? Non sai cosa ti succederà ? Vuoi avere informazioni su tale reato ? Allora leggi questo articolo, Avvocato per frode commercio ti spiega, in breve, quello che c’è sapere e per quale motivo scegliere un professionista competente per affrontare il problema legale che ti affligge.
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Che cos’è la frode in commercio?
Il codice penale, all’articolo 515, disciplina diverse ipotesi di frode in commercio, accomunate dal fatto che l’autore abbia una specifica caratteristica, ossia eserciti un’attività commerciale industriale o produttiva di qualsiasi genere.
Il soggetto si rende responsabile del reato, laddove consegna all’acquirente un qualcosa di diverso da quanto accordato.
Cosa si intende per diverso?
La cosa deve differenziarsi da quella dichiarata o pattuita per: origine o provenienza, per qualità o quantità.
Qual è l’elemento soggettivo per questo reato?
E’ sufficiente la coscienza e volontà in capo all’agente di consegnare una cosa diversa da quella stabilita. Basta, cioè, il cosiddetto dolo generico.
Cosa si rischia se ci si rende responsabili di frode nell’esercizio del commercio?
Se si è ritenuti responsabili di questo delitto, si rischia la pena della reclusione fino a due anni ed una multa fino a 2.065,00 euro.
Se la frode riguarda oggetti preziosi, le pene possono essere ancor più severe.
Quali sono i casi più comuni di frode in commercio?
Come più volte ribadito anche dalla Corte di Cassazione, l’omessa o fraudolenta apposizione sul prodotto del marchio CE, laddove richiesto dalla legge, integra il reato consumato o comunque tentato, essendo il predetto marchio un connotato identificativo dell’origine del prodotto.
“Cassazione penale , sez. III , 26/09/2019 , n. 50783 – In tema di delitti contro l’industria ed il commercio, la mancata consegna da parte di colui che pone in vendita prodotti che recano il marchio CE, nel corso di un controllo, della documentazione che attesta la regolarità dell’apposizione di tale marchio, integrando l’omissione di una condotta richiesta agli operatori economici, costituisce un comportamento significativo, in assenza di elementi contrari, della irregolarità dell’apposizione, non comportando un’inammissibile inversione dell’onere della prova della sussistenza del reato di tentativo di frode nell’esercizio del commercio di cui all’ art. 515 c.p.”
Altra casistica molto diffusa, spesso trattata anche dalla Suprema Corte, attiene, invece, l’omessa indicazione in un menù che alcuni prodotti sono surgelati, sempre in violazione della corretta indicazione dell’origine della cosa venduta.
“Cassazione penale , sez. III , 25/10/2018 , n. 56105 – Integra il reato tentato di frode in commercio anche il semplice fatto di non indicare nella lista delle vivande, posta sui tavoli di un ristorante, che determinati prodotti sono congelati, in quanto l’esercizio di ristorazione ha l’obbligo di dichiarare la qualità della merce offerta ai consumatori, di tal che la mancata specificazione della qualità del prodotto (naturale o congelato) costituisce un atto diretto in modo non equivoco a commettere il delitto di cui all’ art. 515 cod. pen.”.
Che ruolo ha l’acquirente?
Colui che riceve il bene ha un ruolo fondamentale al fine di verificare la responsabilità dell’agente, come chiarito anche dalla giurisprudenza di merito. Infatti, se lo stesso accetta esplicitamente la diversità del prodotto, non riscontrando anomalie, il reato potrebbe non sussistere.
In questo caso il cliente potrebbe sempre denunciate il ristoratore e successivamente chiedere il risarcimento dei danni.
Quali sono le responsabilità per l’imprenditore?
In tema di frode nell’esercizio del commercio, sul titolare di un esercizio commerciale grava l’obbligo di impartire ai propri dipendenti precise disposizioni di leale e scrupoloso comportamento commerciale e di vigilare sull’osservanza di tali disposizioni; in difetto si configura il reato di cui all’art. 515 cod. pen. sia allorquando alla condotta omissiva si accompagni la consapevolezza che da essa possano scaturire gli eventi tipici del reato, sia quando si sia agito accettando il rischio che tali eventi si verifichino (Sez. 3, n. 27279 del 26/03/2004, Rosi, Rv. 229348).
Del pari, nelle aziende di notevoli dimensioni, i titolari (amministratori o legali rappresentanti), in mancanza di effettiva delega di funzioni a determinati soggetti, rispondono del reato di frode in commercio, essendo tenuti ad osservare e far osservare tutte le disposizioni imperative concernenti gli aspetti della attività aziendale (Sez. 3, n. 35159 del 01/03/2017, Panico, Rv. 270684; Sez. 6, n. 1833 del 22/02/1983, Zanelli, Rv. 157704).
Qual è la differenza con il reato di truffa?
Nel caso di frode in commercio, vi è assenza di un elemento essenziale invece per la truffa, ossia l’utilizzo da parte del soggetto agente di artifizi e raggiri ai danni dell’acquirente.
Basta cioè che il venditore/produttore consegni un qualcosa di differente rispetto a quanto pattuito perché si configuri il reato, senza necessità di strumenti per raggirare l’acquirente.
Perché è importante rivolgersi ad un avvocato per frode in commercio?
Nel caso di contestazione del reato di frode nell’esercizio del commercio è importante affidarsi ad un avvocato competente, che abbia approfondita conoscenza della materia così come continuamente aggiornata dalla giurisprudenza, proprio per evitare di incorrere in severe condanne.
Come avrai potuto comprendere, quella trattata, è una materia complessa, delicata e richiede particolari e specifiche competenze professionali che non tutti gli avvocati posseggono.
È sempre consigliabile, dunque, affidarsi ad uno competente Avvocato per frode commercio, specializzato in materia, che conosca bene la materia giuridica trattata di modo che, sin da subito, vi sia la massima garanzia del diritto di difesa, disponendo la strategia difensiva più opportuna al caso specifico.
Inoltre, contattando Avvocato per frode commercio potrai:
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