Avvocato per omicidio stradale. Art. 589bis codice penale. Come difendersi

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Avvocato per omicidio stradale. Art. 589bis codice penale. Come difendersi

Il team di Avvocato Penalista H24 vanta professionisti specializzati nella fattispecie di omicidio stradale, occupandosi da anni della difesa delle persone indagate e/o imputate di omicidio stradale o di lesioni stradali.

Sei indagato o imputato di omicidio stradale o, di contro, un tuo familiare è stato vittima di omicidio stradale? Cerchi un avvocato per omicidio stradale ? Contatta Avvocato Penalista H24 specialista nel reato di omicidio stradale che potrà fornirti l’assistenza legale più adeguata al tuo caso.

Di seguito si esaminano le condotte che integrano il reato di omicidio stradale sia nella sua fattispecie base che nelle ipotesi aggravate, le diverse pene previste e le sanzioni amministrative accessorie che si applicano in caso di omicidio stradale.

Quando si risponde di omicidio stradale di cui all’art. 589 bis c.p.?

Preliminarmente, occorre evidenziare che il reato di omicidio stradale di cui all’art. 589 bis c.p. – unitamente al reato di lesioni personali stradali gravi o gravissime (art. 590 bis c.p.) – è stato  introdotto nel codice penale con la legge n. 41 del 2016 nel tentativo di prevenire l’emergenza sociale rappresentata dalla proliferazione degli incidenti stradali.

OMICIDIO STRADALE NON AGGRAVATO:

Il primo comma dell’art. 589-bis contempla la fattispecie di omicidio colposo commesso con violazione delle norme sulla circolazione stradale  e quindi punisce, a titolo di colpa, con la pena della reclusione da due a sette anni il conducente o altro utente della strada la cui condotta imprudente costituisca causa dell’evento mortale.

L’omicidio stradale può essere commesso da chiunque viola le norme sulla circolazione stradale ossia le norme del codice della strada (d.lgs. n. 285/1992 – C.d.s.) e quelle delle relative disposizioni complementari.

Si risponde di omicidio stradale a titolo di colpa, ciò sta a significare che l’incidente stradale in cui taluno ha perso la vita è stato commesso non volontariamente ma per un fatto compiuto senza intenzionalità.

La colpa, dunque, è l’elemento caratterizzante del reato:  si parla, infatti, di delitto colposo  ogni volta che l’evento – per l’omicidio stradale, la morte – non è voluto ma si è verificato “a causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per l’inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline” (art. 43 c.p.). 

L’omicidio stradale ricorre in tutte le ipotesi di omicidio che si sono verificate sulla strada, anche quando il responsabile dell’evento mortale non è il conducente del veicolo. Difatti, le norme del codice della strada disciplinano anche comportamenti posti a tutela della sicurezza stradale inerenti la manutenzione e costruzione delle strade e dei veicoli.

Qualora si venga coinvolti in un incidente stradale, come responsabile o come vittima, è opportuno rivolgersi ad un avvocato per omicidio stradale – il team Avvocato Penalista H24 è proprio specializzato nel reato di omicidio stradale –  per verificare se sussiste la responsabilità penale nella causazione della morte o se, diversamente, tale evento deve attribuirsi ad altre cause.

OMICIDIO STRADALE AGGRAVATO:

  • Omicidio stradale aggravato dallo stato di alterazione psico-fisica del conducente derivante dall’abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti.

Il secondo ed il terzo comma dell’art. 589 bis c.p. punisce con la reclusione da otto a dodici anni l’ipotesi aggravata di omicidio stradale colposo commesso dal conducente di un veicolo a motore che si trovi in stato di ebbrezza alcolica grave, con tasso alcolemico superiore a 1,5  grammi di alcool per litro di sangue (ai sensi dell’art. 186, comma 2, lett. c)  del codice della strada), o di alterazione psico-fisica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope (art. 187 c.d.s.).

Se si tratta di conducenti professionali o di mezzi pesanti (art. 186-bis, comma 1, lett. b), c) e d), c. d. s.) viene comminata identica pena se questi hanno un tasso alcolemico compreso tra  0,8 g/l e1,5 g/l.

Cosa si intende per conducenti professionali o di mezzi pesanti?

Tale ultima aggravante è riferita al conducente di un veicolo a motore che appartenga a specifiche categorie: soggetti esercenti professionalmente l’attività di trasporto di persone e di cose; conducenti di autoveicoli, anche con rimorchio, di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t; conducenti di autobus e di altri autoveicoli destinati al trasporto di persone, il cui numero di posti a sedere, escluso quello del conducente, è superiore ad otto; conducenti di autoarticolati e di autosnodati.

E se non si è conducenti professionali o di mezzi pesanti?

L’omicidio stradale colposo commesso dal conducente di un veicolo a motore che si trovi in stato di ebbrezza compreso tra 0,8 g/l e 1,5 g/l è sanzionato, invece, con la reclusione da cinque a dieci anni («salvo quanto previsto dal terzo comma») ai sensi del comma 4 dell’art. 589 bis c.p.

E se il conducente, in stato di alterazione psico-fisica, causa un incidente stradale alla guida di un veicolo senza motore?

Nell’ipotesi di guida di un veicolo senza motore, in stato di ebbrezza o sotto l’effetto  di sostanze stupefacenti, ricorre la fattispecie di omicidio stradale non aggravato di cui all’art. 589 bis, co.1 c.p. e quindi si incorre nella la pena della reclusione da due a sette anni.

  • Omicidio stradale aggravato da condotte imprudenti del conducente.

Il comma 5 dell’art. 589 bis c.p. sanziona con la pena della reclusione da cinque a dieci anni il conducente di un veicolo a motore che provoca la morte di una persona per effetto di una condotta imprudente.

Quali sono le condotte imprudenti che integrano il reato di omicidio stradale?

  1. Eccesso di velocità: quando il conducente proceda ad una velocità pari o superiore al doppio di quella consentita e, comunque, non inferiore a 70 Km/h in un centro urbano, ovvero ad una velocità superiore di almeno 50 Km/h rispetto a quella massima consentita su strade extraurbane;
  2. Attraversamento di intersezioni con semaforo rosso e circolazione contromano: quando il conducente di un veicolo a motore cagiona per colpa la morte di una persona attraversando un’intersezione con il semaforo disposto al rosso ovvero circolando contromano;
  3. Inversione di marcia in prossimità o in corrispondenza di intersezioni, curve o dossi: si configura quando il conducente effettuando una manovra di inversione del senso di marcia in prossimità o in corrispondenza di intersezioni, curve o dossi o a seguito di sorpasso di un altro mezzo in corrispondenza di un attraversamento pedonale o di linea continua. Nell’ipotesi in cui la violazione sia stata commessa in autostrada o su strada extraurbana principale, dove l’inversione di marcia è sempre vietata, perché si configuri tale aggravante occorre che la manovra illecita sia posta in essere in prossimità o in corrispondenza di un tratto con andamento curvilineo o caratterizzato da un dosso, in cui la visibilità è limitata;
  4. Sorpassi azzardati in presenza di attraversamenti pedonali o di segnaletica orizzontale costituita da linea continua: si verifica nel caso in cui il conducente di un veicolo a motore abbia sorpassato un altro veicolo intento a fermarsi o rallentare per consentire l’attraversamento pedonale o abbia effettuato il sorpasso  superando, anche solo in parte, la striscia orizzontale continua. Nel caso in cui, per le dimensioni della strada o dei veicolo, benchè sia presente la striscia orizzontale continua, se con la manovra di sorpasso non sia stata superata la predetta linea continua non ricorre tale aggravante.
  • Omicidio stradale aggravato dall’irregolarità delle  condizioni del soggetto e del veicolo.

Il sesto comma della disposizione in esame stabilisce un aumento delle pene previste sia per l’ipotesi base di omicidio stradale, sia per quelle già aggravate, nel caso in cui l’autore del reato non abbia conseguito la patente di guida o la stessa sia stata revocata o sospesa, ovvero ancora abbia circolato sprovvisto di assicurazione obbligatoria – nel caso in cui il veicolo a motore sia di proprietà dell’autore del fatto.

  • Omicidio stradale aggravato dalla pluralità di vittime.

La norma stabilisce un aumento di pena nel caso in cui il conducente provochi la morte di più persone ovvero la morte di una o più persone e le lesioni di una o più persone: in questo caso, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse, aumentata fino al triplo; il limite massimo di pena viene, peraltro, stabilito in diciotto anni (art. 589-bis, comma 8).

  • Omicidio stradale attenuato dal concorso di colpa.

Il comma 7 della norma in esame contempla una circostanza attenuante che comporta una diminuzione della pena fino alla metà quando l’omicidio stradale, pur cagionato dalle condotte imprudenti, non sia esclusiva conseguenza dell’azione o dell’omissione del colpevole, ma sia riconducibile alla condotta di più colpevoli o si sia verificato un concorso di colpa della vittima nella causazione dell’evento.

  • Omicidio stradale aggravato dalla fuga del conducente.

Va, altresì, segnalata l’introduzione dell’art. 589-ter che prevede un’ulteriore circostanza aggravante che sanziona, con un aumento di pena da un terzo a due terzi, colui che si dia alla fuga dopo aver commesso l’omicidio stradale.

Qualora si è coinvolti in incidenti stradali che hanno causato la morte, è opportuno rivolgersi ad un avvocato penalista specializzato in tali reati per comprendere se e di quale ipotesi di omicidio stradale si potrebbe essere eventualmente responsabili.

In caso di omicidio stradale quali possibili misure possono essere adottate nei confronti del conducente responsabile dell’incidente?

Nelle ipotesi di omicidio stradale aggravato è previsto l’arresto facoltativo del conducente, fatta eccezione per le ipotesi aggravate di cui ai commi 2 e 3 dell’articolo 598-bis c.p per le quali è previsto l’obbligo di arresto in flagranza

In caso di fuga è  sempre consentito l’arresto e nel caso di ipotesi aggravate e di pericolo di fuga è consentito il fermo di indiziato di delitto.

L’arresto in flagranza è consentito anche quando il conducente responsabile dell’incidente si sia fermato ed abbia prestato soccorso. In questi casi è opportuno contattare immediatamente un avvocato competente per omicidio stradale.

Occorre sporgere querela nel caso di omicidio stradale?

No. Tutte le ipotesi delittuose che integrano l’omicidio stradale sono procedibili d’ufficio. Non è dunque necessaria una querela affinché la procura possa avviare una azione penale essendo sufficiente la semplice “notizia criminis”.

Se sei stato coinvolto in un omicidio stradale, o come responsabile o come familiare della vittima, rivolgiti all’Avvocato Penalista H24 competente per l’omicidio stradale che saprà fornirti l’assistenza legale che fa al tuo caso.

Quali sono le sanzioni amministrative accessorie applicabili nelle ipotesi di omicidio stradale?

Le conseguenze del reato di omicidio stradale ricadono anche sulla patente di guida.

In pendenza di giudizio, il Prefetto può disporre la sospensione provvisoria della patente per una durata massima di cinque anni, prorogabile a dieci anni in caso di condanna non definitiva. Invece, in caso di omicidio stradale semplice, la sospensione è pur sempre possibile ma per massimo tre anni e senza possibilità di proroga.

La legge 41 del 2016 in altri casi ha disposto la sanzione amministrativa  della revoca della patente di guida sia per l’ipotesi di omicidio stradale sia per le lesioni stradali gravi e gravissime.

Infatti, il Codice della Strada stabilisce che a seguito della condanna, ovvero dell’applicazione della pena su richiesta delle parti, per l’omicidio stradale e per le lesioni stradali gravi e gravissime, anche qualora sia stata disposta la sospensione condizionale della pena, il Prefetto del luogo in cui è avvenuto l’incidente deve disporre la revoca della patente di guida del condannato.

Il documento di guida può essere recuperato solo dopo che siano decorsi 15 anni (che divengono 5 laddove non si tratti di omicidio ma di lesioni).

Tale termine è raddoppiato e arriva a 30 anni se il conducente che ha cagionato l’omicidio stradale si è dato alla fuga.

Inoltre non appare inutile chiarire che al termine del processo penale per omicidio stradale, il Giudice può determinarsi (tenendo conto della iniziale decisione del Prefetto) ad ordinare la sospensione o -peggio- la revoca della patente di guida.

In tema di omicidio stradale, però, il Giudice che, in assenza delle circostanze aggravanti della guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, applichi la sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente di guida, in luogo di quella, più favorevole, della sospensione, deve dare conto, in modo puntuale, delle ragioni che lo hanno indotto a scegliere il trattamento più sfavorevole sulla base dei parametri di cui all’art. 218, comma 2, cod. strada (Sez. 4, n. 13882 del 19/2/2020, Vivaldi, Rv. 279139).

Sotto altro profilo, poi, va ribadito che, nei casi di applicazione, da parte del giudice, della sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, prevista dall’art. 222 codice strada, la determinazione della durata di tale sospensione deve essere effettuata non in base ai criteri di cui all’art. 133 cod. proc. pen., ma in base ai diversi parametri di cui all’art. 218, comma 2, stesso codice, sicché le motivazioni relative alla misura della sanzione penale e di quella amministrativa restano autonome e non possono essere raffrontate ai fini di un’eventuale incoerenza o contraddittorietà intrinseca del provvedimento (sez. 4, n. 4740 del 18/11/2020, dep. 2021, Di Marco, Rv. 280393).

Tale principio deve ritenersi valido, peraltro, anche nei casi in cui la sanzione applicata sia quella della revoca, dovendo, dunque, il giudice fare riferimento alla entità del danno, alla gravità della violazione e alla tutela della collettività, in relazione al pericolo che il perdurare della circolazione possa arrecare alla sicurezza della stessa.

Cosa succede al veicolo coinvolto nell’incidente stradale?

Nell’immediatezza dei fatti e per la durata delle indagini viene disposto il sequestro probatorio dei veicoli coinvolti al fine di effettuare, in tempi brevi e con garanzia  di attendibilità, i rilievi necessari per accertare le responsabilità dell’evento oltre ad essere disposto il fermo amministrativo del mezzo per 180 giorni – atto con cui la Pubblica Amministrazione blocca il mezzo ed impedisce al proprietario di utilizzarlo -, salvo anche in questo caso che il veicolo appartenga a persona estranea al reato.

Una volta intervenuta la sentenza di condanna, troverebbe applicazione l’art. 186 C.d.S. che alla lettera C) disciplina l’ipotesi della guida in stato di ebbrezza con tasso superiore a 1,5 gr./l e dispone la confisca del veicolo.

Si rileva che nel caso della lett. C) art. 186 Cod. della Strada, se il mezzo appartiene a persona diversa dal conducente, non viene disposta la confisca, ma viene raddoppiata la sospensione della patente del soggetto messosi alla guida sotto l’effetto alcolico.

In tutti i casi sopra analizzati, l’attività legale prestata da un avvocato competente per il reato di omicidio stradale è opportuna.

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