Cos’è il DASPO e come difendersi ?
Il DASPO (divieto di accedere a manifestazioni sportive) è una misura di prevenzione atipica (di carattere ammnistrativo) prevista dal legislatore ed adottata dal Questore al fine di contrastare il fenomeno della violenza negli stadi. Vediamo come è possibile difendersi dal DASPO.
Chi può essere destinatario del DASPO e quando quest’ultimo può essere applicato ?
Tale misura può essere applicata nei confronti di persone che risultano denunciate o condannate nel corso degli ultimi cinque anni (anche se in via non definitiva) per i reati, tra gli altri, di porto di armi ed oggetti atti ad offendere senza giustificato motivo al di fuori della propria abitazione o della appartenenze di essa, di lancio di materiale pericoloso, scavalcamento e invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive, possesso di artifici pirotecnici in occasioni di manifestazioni sportive nonché per i delitti contro l’ordine pubblico, rapina, estorsione e cessione di sostanze stupefacenti.
L’applicazione del DASPO, inoltre, è prevista per coloro i quali hanno preso parte attiva ad episodi di violenza su persone o cose in occasione di manifestazioni sportive o che nelle medesime circostanze abbiano incitato, inneggiato o indotto alla violenza. E’ importante sapere come difendersi.
Il DASPO, inoltre, può anche essere applicato per le manifestazioni sportive che si svolgono all’Estero ed anche nei confronti delle persone minorenni ma che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età: in tale ultimo caso il provvedimento è notificato a chi esercita la potestà genitoriale ed il provvedimento è altresì trasmesso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni per le eventuali determinazioni di legge.
Secondo quanto stabilito dalla Suprema Corte di cassazione è altresì legittima l’imposizione da parte del Questore di un provvedimento di DASPO amministrativo, con relative prescrizioni, anche nel caso in cui gli atti di violenza siano stati realizzati non durante l’effettivo svolgimento della manifestazione sportiva, bensì in un momento diverso e non contestuale, a condizione che tali atti siano in rapporto di immediato ed univoco nesso eziologico con essa (Fattispecie relativa ad un’aggressione, compiuta da un gruppo di tifosi all’interno dell’impianto sportivo utilizzato per gli allenamenti, nei confronti di giocatori ed allenatore di una squadra di calcio per contestarne il rendimento). (Sez. 3, n. 1767 del 07/04/2016 – dep. 16/01/2017, Flore, Rv. 26908501)
Chi dispone il DASPO e cosa può prevedere la misura amministrativa in questione ?
Qualora ricorrano le condizioni di sopra descritte, come già sopra riferito, il Questore può applicare il divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sportive nonché a quelli interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle manifestazioni medesime.
Tali luoghi devono essere specificamente indicati all’interno del provvedimento.
A coloro i quali è stato notificato il DASPO, il Questore può (a seconda dei casi ed in particolare per quelli più gravi) prescrivere al destinatario del DASPO di presentarsi personalmente una o più volte, agli orari indicati, nell’ufficio o comando di polizia competente in relazione al luogo di residenza della persona sottoposta alla misura, nel giorno in cui si svolgono le manifestazioni cui il soggetto destinatario della misura non potrà partecipare.
Il provvedimento del Questore, per essere legittimo, dovrà essere convalidato al Giudice per le Indagini Preliminari entro quarantotto (48) ore dalla notifica del provvedimento.
Qual è la durata del DASPO ?
Il divieto di accesso alle manifestazioni sportive non può avere durata inferiore ad un anno e superiore a cinque anni.
In caso di condotta di gruppo, però, la durata del divieto non può essere inferiore ad anni tre per coloro i quali assumono la direzione la direzione del predetto gruppo di persone.
Per i recidivi (cioè per le persone già destinatarie del divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sportive) la durata del nuovo divieto non può essere inferiore a cinque anni e superiore a otto anni.
La misura è però revocata o modificata in ogni tempo nel caso in cui siano modificate le condizioni che hanno giustificato l’iniziale applicazione del divieto.
Quali sono le conseguenze della violazione del divieto di accedere alle manifestazioni sportive ?
Chi contravviene alle disposizione inserite all’interno della misura applicata dal Questore sarà punito con la reclusione da uno a tre ani e con la multa da 10.000 a 40.000 euro.
Ciò potrà verificarsi, ovviamente, solo dopo che il soggetto sia stato sottoposto ad un procedimento penale e che il giudice (nei tre gradi di giudizio) abbia accertato la penale responsabilità dell’imputato.
Inoltre, siccome la prescrizione di presentarsi all’ufficio o comando di polizia, in corrispondenza delle manifestazioni sportive, prevista dall’art. 6, comma secondo, della legge n. 401 del 1989, non è assimilabile a una misura cautelare, bensì a una misura di prevenzione atipica, essa non segue la sospensione condizionale della pena principale, ma autonomamente deve eseguirsi anche con la sospensione condizionale della pena.
In caso di condanna per violazione del DASPO, dunque, il condannato sarà in tutti i casi assoggettato ad ulteriori limitazioni per aver violato la disposizione originariamente impartita dal Questore.
Cosa fare in caso di applicazione del DASPO e come difendersi ?
Nel caso in cui sia stato notificato il DASPO, il destinatario, personalmente o a mezzo di un Avvocato specializzato in materia, ha facoltà di presentare memorie o deduzioni proprio per evitare l’applicazione del DASPO.
Nella successiva udienza di convalida il Giudice, prima di validare il provvedimento del Questore, dovrà certamente tenere conto e valutare gli elementi dedotti dall’Avvocato a sostegno della non applicabilità del provvedimento limitativo della possibilità e facoltà di accedere alle manifestazioni sportive.
Nella memoria difensiva, infatti, dovranno essere inseriti tutti gli elementi di fatto e di diritto volti a contrastare la legittimità del DASPO applicato dal Questore: l’accoglimento della tesi difensiva eviterà l’applicazione dei divieti e delle prescrizioni ingiustamente ed illegittimamente impartite.
L’eventuale provvedimento di convalida emesso dal Giudice per le indagini preliminari, potrà essere oggetto di ricorso per cassazione: il ricorso per cassazione, però, non sospende la provvisoria esecuzione del DASPO.
Quali sono gli elementi su cui si deve fondare il provvedimento di applicazione del DASPO per essere ritenuto legittimo ?
Le Sezioni Unite della Suprema Corte di cassazione (con la sentenza n. 44273/2004), hanno affermato che il controllo di legalità deve svolgersi su tutti i presupposti legittimanti la misura e cioè:
– a) la pericolosità del soggetto, verificando se i fatti indicati dal Questore possano costituire indizio sicuro della ritenuta pericolosità;
– b) l’adeguatezza della misura in relazione alla sua durata, la quale se ritenuta eccessiva, può essere anche ridotta ma non aumentata ex officio dal giudice;
– c) le ragioni di necessità ed urgenza che hanno indotto il Questore a provvedere.
Tali valutazioni devono necessariamente essere inserite all’interno del provvedimento applicativo del divieto di accesso alle manifestazioni sportive: spesso, tali requisiti, non sono opportunamente vagliati ed il DASPO è illegittimamente adottato.
Ingiustamente viene così limitato il diritto dei tifosi a recarsi ed accedere agli impianti ove si svolgono le competizioni sportive.
Per evitare che ciò avvenga è opportuno rivolgersi a professionisti competenti.
Lo Studio Legale ‘Esposito&Brancaccio’ vanta una forte esperienza nel settore relativo all’applicazione del DASPO e su come difendersi dallo stesso avendo già difeso persone alle quali era stato ingiustamente e troppo frettolosamente negato il diritto di accedere alle manifestazioni sportive.
Orbene, il provvedimento di divieto di accesso può essere adottato solo se ricorrono i presupposti di legge ed affidarsi a professionisti del settore per sapere come difendersi spesso può evitare che vengano ingiustamente limitati i diritti dei cittadini in generale e dei tifosi in particolare.
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