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Violenza di genere: monito della Corte di cassazione.
I Giudici della Corte di Cassazione, esaminando il testo del Decreto Legge contro il femminicidio recentemente approvato dal governo plaude all’inasprimento delle misure di contrasto alla violenza in genere. Il testo del decreto legge prevede infatti, tra le diverse cose, l’allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, nei confronti di chi e’ colto in flagranza di determinati reati se ci sono “fondati motivi per ritenere che le condotte criminose possano essere reiterate ponendo in grave ed attuale pericolo la vita o l’integrita’ fisica della persona offesa”.
Per la Suprema Corte però si può fare di più: bisognerebbe introdurre un’aggravante per il reato di stalking quando è commesso in presenza di minori. Si tratterebbe di una misura analoga a quella già prevista per i maltrattamenti commessi in presenza di minori (reati in tema di violenza di genere).
Ricordiamo che il Decreto Legge sulla violenza di genere ha introdotto anche diverse misure di prevenzione come quella di cui all’art. 3 che conferisce poteri di ammonimento al questore: “Nei casi in cui alle forze dell’ordine sia segnalato un fatto che debba ritenersi riconducibile al reato di cui all’articolo 582, secondo comma, del codice penale, consumato o tentato, nell’ambito di violenza domestica, il questore, anche in assenza di querela, puo’ procedere, assunte le informazioni necessarie da parte degli organi investigativi e sentite le persone informate dei fatti, all’ammonimento dell’autore del fatto”.
Il provvedimento prevede inoltre, all’art. 2, anche una serie di modifiche al codice di procedura penale ed introduce l’irrevocabilità della querela.
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