La Corte di Appello di Napoli, Prima sezione penale, in totale riforma della sentenza emessa dal Giudice Monocratico presso il Tribunale di Nola ha assolto un medico radiologo (dipendente dell’Asl Napoli3Sud), per insussistenza del fatto reato, revocando altresì le statuizioni civili precedentemente disposte, il quale ingiustamente era stato processato per colpa medica.
La condotta contestata al sanitario – difeso dal Penalista Avv. Bernardo Brancaccio dello Studio Legale Brancaccio&Esposito – era quella di lesioni personali colpose, di cui all’art. 590 c.p., per avere lo stesso con negligenza, imperizia ed imprudenza omesso di indicare alla persona offesa, costituita parte civile, la necessità dell’effettuazione di ulteriori indagini diagnostiche, determinando quindi un aggravamento delle condizioni di salute della stessa, soggetto affetto da tumore al seno, costringendola così a subire, a causa del ritardo della diagnosi, un intervento invasivo di mastectomia sottocutanea.
L’articolata difesa predisposta nei confronti del sanitario, anche attraverso l’ausilio di consulenze tecniche di parte in sede dibattimentale, si è estrinsecata nella dimostrazione, nel caso di specie, della conformità dei comportamenti del sanitario rispetto ai parametri imposti dalle linee guida accreditate dalla migliore comunità scientifica, così come richiesto alla luce della cd Legge Balduzzi.
Di fondamentale importanza per la risoluzione del caso è stato quindi l’inserimento in lista testi, da parte della difesa, di consulenti tecnici di parte esperti in radiologia, esperti questi che hanno dimostrato, nel corso dell’esame dibattimentale il rispetto, da parte del nostro assistito, delle linee guida accreditate.
Ancor più importate l’accurato lavoro della difesa (viene addirittura riportato nella parte motiva della sentenza parte del controesame effettuato dell’avv. Bernardo Brancaccio ad uno dei consulenti dell’Ufficio di Procura) attraverso il quale, scardinando del tutto l’impianto accusatorio, viene dimostrata l’insussistenza della patologia tumorale, o comunque l’alta probabilità di insussistenza della stessa, al momento dello screening mammografico effettuato dal nostro assistito in qualità di radiologo, obbligando pertanto la Corte di Appello ad una pronuncia assolutoria sulla base della formula dubitativa di cui al comma 2 dell’art. 530 c.p.p. “non essendo stata raggiunta prova idonea che il fatto contestatogli sussista”.
Lo Studio Legale Brancaccio&Esposito, grazie alla esperienza di professionisti dello studio specializzati nella tematica della colpa medica nonché grazie all’ausilio di consulenti medici di consolidata esperienza, è riuscito ad ottenere una importante pronuncia assolutoria in materia di colpa medica e responsabilità del sanitario.
Leggi il testo della sentenza di assoluzione.
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