Quando l’estradizione non può essere concessa per violazione diritti umani

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Quando l’estradizione non può essere concessa per violazione diritti umani

Avvocato Estradizione Divieto Tortura dello Studio Legale Avvocato Penalista H24 ti spiega in questo breve articolo quando sussiste la violazione dei diritti dell’uomo ai sensi della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e quando, conseguentemente, non può essere concessa l’estradizione

In un processo per estradizione, Avvocato Penalista h24 può difenderti al fine di far valere i tuoi diritti ed evitare che possa essere concessa l’estradizione. Abbiamo già trattato tale tipo di procedimenti. 

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Quali sono le condizioni carcerarie che ad ogni uomo devono essere garantite?

L’art. 3 CEDU proibisce la tortura e il trattamento disumano o degradante.

Quando le persone sono detenute, deve essere loro garantito uno spazio minimo vitale quando sono all’interno della cella.

Infatti, come sostenuto dalla giurisprudenza di legittimità

“Quando lo spazio vitale del singolo in cella è inferiore ai 3 metri quadrati, scatta una forte presunzione di trattamento inumano o degradante. I possibili fattori di compensazione devono sussistere cumulativamente e devono essere valutati in relazione al caso concreto, alla luce della durata del trattamento, dei suoi effetti fisici e mentali nonché, talvolta, del sesso, dell’età e dello stato di salute del detenuto”

(Cassazione penale , sez. I , 21/03/2019 , n. 23496).   

Quando non viene garantito lo spazio minimo vitale in cella, sussiste la violazione dell’articolo 3 della CEDU e dunque siamo in presenza di un trattamento inumano e degradante.

Richiesta di estradizione e trattamento inumano e degradante

La possibile sottoposizione a condizioni detentive inumane e degradanti, assume dunque particolare rilievo con riferimento alla possibilità di concedere o meno l’estradizione (cfr. Sez. Cass. Sez. VI n. 28822 del 2018).

Se una persona verrà detenuta in un carcere che non rispetta i fondamentali diritti dell’uomo (quindi lo spazio minimo vitale), l’estradizione non può essere concessa.

Tale valutazione d’interesse deve basarsi su elementi oggettivi, attendibili, precisi ed opportunamente aggiornati in merito alle condizioni di detenzione vigenti nello Stato richiedente e comprovanti la presenza di carenze sia sistemiche, o comunque generalizzate, sia limitate ad alcuni gruppi di persone o a determinati centri di detenzione (arg. ex Sez. 6, n. 23277 del 01/06/2016, Barbu).

A tal fine devono costituire oggetto di motivato apprezzamento da parte della Corte distrettuale tutte le risultanze offerte da fonti conoscitive qualificate, come le decisioni giudiziarie internazionali, e in particolare quelle della Corte EDU, le decisioni giudiziarie dello Stato richiedente, nonché le decisioni, le relazioni e gli altri documenti predisposti dagli organi del Consiglio d’Europa, ovvero da quelli appartenenti al sistema delle Nazioni Unite.

Orbene, come già più volte affermato dalla Suprema Corte di legittimità, in ordine alla condizione ostativa prevista dall’art. 698, comma 1, cod. proc. pen., laddove vi siano elementi obiettivi, affidabili, precisi e debitamente attualizzati (desumibili anche da documenti e rapporti elaborati da organizzazioni non governative, la cui affidabilità sia generalmente riconosciuta sul piano internazionale, Sez. 6, n. 32685 del 08/07/2010, P.G., Rv. 248002), che facciano ritenere probabile che il ricercato venga sottoposto, una volta estradato, ad un trattamento inumano e degradante, lo Stato richiesto è tenuto a valutarlo, in applicazione della giurisprudenza CEDU per la quale lo Stato ha un obbligo positivo di assicurarsi che qualsiasi detenuto sia custodito in condizioni che garantiscono il rispetto della dignità umana (Cass. Sez. VI n. 14941 del 2018).

I Giudici devono quindi svolgere un’indagine mirata, anche attraverso la richiesta di informazioni complementari, al fine di accertare se, nel caso concreto, l’interessato alla consegna sarà sottoposto, o meno, ad un trattamento inumano o degradante (Sez. 6, n. 28822 del 28/06/2016, Diuligher, Rv. 268109). 

Qualora sussistesse la possibilità che la persona potrebbe subire un trattamento inumano e degradante, l’estradizione non può essere concessa.

Perché rivolgersi ad un esperto avvocato estradizione divieto tortura?

Nelle ipotesi di processi di estradizione è sempre consigliabile affidarsi ad un competente avvocato estradizione divieto tortura al fine di evitare il rischio di essere estradati.

Bisogna dunque conoscere le leggi internazionali ed europee al fine di difendere la persona detenuta ed evitare che questa sia estradata.

Abbiamo già trattato diversi casi di estradizione:

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