Avvocato dissequestro autovettura in caso di guida in stato di ebbrezza

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Avvocato dissequestro autovettura in caso di guida in stato di ebbrezza

La confisca dell’autovettura può rivelarsi illegittima allorquando mancano i presupposti per l’applicazione o, pur essendo la confisca legittima, viene chiesta la conversione della pena nei lavori di pubblica utilità. In tali casi è opportuno rivolgersi ad un avvocato per ottenere il dissequestro dell’autovettura.

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Cosa prevede la legge in caso di guida in stato di ebbrezza?

Quando ci si pone alla guida con un tasso alcolemico che supera 1,5 grammi per litro g/l -e si viene condannati per tale reato- oltre alla sanzione penale si incorre in sanzioni accessorie ben più gravi quali la sospensione della patente di guida e la confisca dell’autovettura.

Prima di arrivare alla condanna sarebbe sempre opportuno rivolgersi ad un avvocato per il dissequestro del veicolo confiscato per cercare di evitare la condanna e dunque le sanzioni accessorie.

Oltre alla sospensione della patente di guida, la confisca del veicolo rappresenta una grave sanzione perché diversamente dal sequestro amministrativo, in virtù del quale la proprietà del veicolo non è persa immediatamente dal conducente, con essa il veicolo è sottratto al proprietario in maniera definitiva e non gli verrà più restituito, passando nelle mani dello Stato.

Se la tua auto è stata confiscata o, comunque, è oggetto di sequestro, puoi rivolgerti ad Avvocato Penalista H24 che potrà fornirti l’assistenza necessaria per il dissequestro dell’ autovettura. Saremo noi ad indicarti -tramite consulenza legale- quali sono le norme attraverso le quali è possibile evitare la confisca del veicolo.

Quando è prevista la confisca dell’autovettura?

L’art. 186 Codice della Strada rubricato “Guida sotto l’influenza dell’alcol” alla  lett. c) punisce con l’ammenda da euro 1.500 a euro 6.000 e l’arresto da sei mesi ad un anno, chi guida in stato di ebbrezza alcolica qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l).

In tal caso si applica anche la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni (la durata della sospensione della patente è raddoppiata se il veicolo appartiene a persona estranea al reato).

Con la sentenza di condanna ovvero di applicazione della pena a richiesta delle parti, anche se è stata applicata la sospensione condizionale della pena, è  sempre disposta la confisca del veicolo con il quale è stato commesso il reato, salvo che il veicolo stesso appartenga a persona estranea al reato.

Nel caso in cui per errore al momento dell’accertamento del tasso alcolemico sia stata disposta la confisca del veicolo appartenente ad un soggetto estraneo al reato, occorre chiedere il dissequestro dell’autovettura con l’ausilio di un avvocato competente per il dissequestro dell’autovettura in caso di guida in stato di ebbrezza.

Come si interpreta il concetto di ‘appartenenza del veicolo a persona estranea al reato’?

Utile per rispondere a tale quesito è l’esame della sentenza n. 5053 del 2019 pronunciata dalla IVª sezione della Corte di Cassazione.

Nel caso sottoposto all’esame della Corte di Cassazione veniva impugnata una sentenza di patteggiamento ex art. 444 c.p.p. per diversi motivi, e per quel che ci occupa, per la  confisca dell’autovettura rispetto alla quale si eccepiva che il veicolo era stato concesso il locazione finanziaria al ricorrente e che, pertanto, proprietaria dell’autovettura era la società concedente.

La Corte di Cassazione ha argomentato come segue:

L’art. 186 C.d.S. esclude la confiscabilità nel caso in cui il mezzo appartenga a persona estranea al reato: in siffatta ipotesi, però, viene raddoppiata per l’autore della contravvenzione la durata della sospensione della patente di guida.

La nozione di appartenenza non va intesa nel significato tecnico attribuitogli in sede civile; invero, l’orientamento giurisprudenziale consolidato in sede penale fa riferimento ad una nozione di appartenenza di più ampia portata rispetto al solo diritto di proprietà e che ricomprende i diritti reali di godimento e di garanzia che i terzi hanno sul bene.

Sentenza Corte di cassazione sopra richiamata

Ovviamente, per escludere la confiscabilità del bene è necessaria l’estraneità al reato del soggetto cui appartiene il veicolo.

Il terzo, innanzitutto, per considerarsi estraneo deve essere in buona fede e cioè non deve avere in alcun modo partecipato al reato, richiedendosi la mancanza di ogni collegamento diretto o indiretto con la consumazione del fatto reato. Né egli deve avere ricavato consapevolmente vantaggi e utilità dal reato, né avere avuto comportamenti negligenti che abbiano favorito l’uso indebito della cosa.

Per quanto concerne, nello specifico il caso di vettura oggetto di contratto di leasing, la Corte chiarisce che nelle due tipologie principali del contratto di leasing, cosiddetti finanziario e traslativo, il trasferimento della proprietà del bene dal concedente all’utilizzatore ha luogo con il pagamento dell’ultima rata e del residuo prezzo di acquisto.

Le caratteristiche speciali dell’istituto, con l’atipica connotazione delle posizioni del concedente e dell’utilizzatore in ordine alla circolazione del veicolo, non possono consentire alcuna deroga o una ridotta tutela del diritto di proprietà del concedente sul bene, in mancanza di un’espressa disposizione normativa in tal senso.

La Corte, poi, richiama  la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo la quale ha riconosciuto alla confisca, anche se di natura amministrativa, la qualifica di pena ai sensi dell’art. 7 CEDU, in quanto non tende alla riparazione pecuniaria di un danno, ma ad impedire la reiterazione dell’inosservanza di prescrizioni.

Pertanto, tale misura è applicabile solo in presenza di un illecito penale previsto dalla legge nel rispetto dei principi generali. Ne consegue che l’art. 7 CEDU esige, per punire e cioè per l’irrogazione di una pena e quindi anche della misura della confisca, la ricorrenza di un legame di natura intellettuale (coscienza e volontà) che permetta di rilevare un elemento di responsabilità nella condotta del soggetto cui viene applicata una sanzione sostanzialmente penale.

Esaminando la fattispecie alla luce della giurisprudenza della Corte EDU, secondo i giudici della Cassazione

va esclusa la legittimità della confisca dell’autovettura condotta da soggetto in stato di ebbrezza per uso di alcool se la stessa risulta concessa in leasing e quindi di proprietà del concedente nel corso del contratto stesso, qualora il concedente sia pure estraneo al reato.

Suprema Corte cassazione

Una diversa interpretazione della normativa interna, qualora pure prospettabile, comporterebbe la violazione dell’art. 7 CEDU.

In conclusione, le Sezioni Unite hanno affermato l’inapplicabilità di una sanzione penale, configurante una diminuzione patrimoniale del soggetto, che verrebbe privato di un suo bene al di fuori di una responsabilità penale ed altresì di una specifica previsione legislativa e delle relative condizioni con conseguente inapplicabilità della confisca del veicolo di proprietà del concedente nel contratto di leasing se estraneo al reato di guida in stato di ebbrezza commesso dall’utilizzatore, e correlativa applicazione all’indagato della previsione del raddoppio della durata della sospensione della patente di guida, ex art. 186, comma 2, C.d.S. (SS. UU. Sent. n. 14484 del 19/01/2012)

La Corte di Cassazione, nel caso che ci occupa, dopo aver affrontato la questione nel merito, ha comunque dichiarato inammissibile il ricorso per motivi formali, ovvero perché il ricorrente non essendo proprietario non aveva alcun interesse ad impugnare la confisca.

Si appalesa necessaria in tali ipotesi un’assistenza difensiva adeguata, puoi rivolgerti ad Avvocato Penalista H24 per presentare istanza di dissequestro dell’autovettura.

In quale modo si può ottenere il dissequestro dell’autovettura ed evitare la confisca?

È possibile evitare la confisca dell’auto grazie alla conversione della pena (arresto e ammenda) in Lavori di Pubblica Utilità come previsto al comma 9bis dell’art. 186 C.d.S..

Nel caso di guida in stato di ebbrezza con alcolemia superiore ai 1,5 g/l -che non abbia causato un incidente- è possibile chiedere la suddetta conversione che consente di evitare la confisca ed ottenere dissequestro dell’autovettura con l’assistenza di un avvocato.

Il criterio di conversione è il seguente: ogni 250 euro di ammenda e ogni giorno di arresto corrispondono ad 1 giorno di lavoro di pubblica utilità, mentre un mese di lavoro corrisponde ad un mese di arresto.

All’esito del corretto svolgimento del progetto del Lavoro di Pubblica Utilità da parte del condannato, il Giudice, dando atto dell’avvenuta espiazione della pena, dichiarerà estinto il reato, dimezzato il periodo di sospensione della patente di guida e ordinerà la revoca della confisca del veicolo.

Se il tuo veicolo è stata sequestrato o confiscato ed hai bisogno di consulenza o assistenza legale, puoi rivolgerti ad Avvocato Penalista H24 esperto nel dissequestro dell’autovettura in caso di guida in stato di ebbrezza.

Qui sotto uno degli ultimi provvedimenti ottenuti in favore di un nostro assistito che rischiava di perdere l’autovettura per aver guidato sotto l’influenza dell’alcool. Abbiamo ottenuto la restituzione dell’auto ed evitato la confisca.

Dissequestro e Revoca della confisca dell'autovettura
Dissequestro e Revoca della confisca dell’autovettura

Quando non è possibile evitare la confisca della propria autovettura in caso di guida in stato di ebbrezza?

L’articolo 186 co. 9bis CdS sotto questo punto di vista è molto chiaro: non è possibile svolgere i lavori di pubblica utilità per evitare la confisca del proprio veicolo quando oltre ad aver guidato in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore 1,5 g/l hai anche cagionato un incidente stradale.

Pertanto, in questi casi, non è possibile evitare la confisca dell’autovettura allorquando viene contestata l’aggravante dell’aver cagionato un incidente stradale.

Cosa la legge intende per incidente stradale?

Per incidente stradale la legge non intende solo lo scontro tra due autovetture ma anche se il conducente -sotto l’influenza dell’alcool- da solo ad esempio va fuori strada.

Secondo l’interpretazione della norma fornita dalla Suprema Corte di cassazione, per incidente stradale, deve intendersi qualsiasi avvenimento inatteso che, interrompendo il normale svolgimento della circolazione stradale, possa provocare pericolo alla collettività, senza che assuma rilevanza l’avvenuto coinvolgimento di terzi o di altri veicoli.

Quindi stai molto attento ed evitare di bere alcool prima di metterti alla guida perché subire la confisca dell’autovettura e dunque perderla per sempre.

Si deve, inoltre, osservare che l’art. 186, comma 2-bis cod. strada prevede che, ove il conducente in stato di ebbrezza provochi un incidente stradale e presenti un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, la patente di guida è sempre revocata, anche nell’ipotesi di applicazione della pena ai sensi dell’art. 444 cod. proc. pen.

Tale revoca, dunque, consegue ex lege al verificarsi delle condizioni date e deve essere disposta anche nel caso in cui, come quello in esame, all’esito del giudizio di bilanciamento, sia stata riconosciuta l’equivalenza ovvero la prevalenza delle circostanze attenuanti generiche, non venendo meno per effetto del suddetto giudizio la sussistenza dei profili di particolare allarme sociale connessi alla sussistenza dell’indicata aggravante (Sez. 4, n. 23190 del 19/04/2016, Conn, Rv. 267318 – 01).

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