Avvocato per appropriazione indebita: come abbiamo risolto il caso di una nostra assistita

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Avvocato per appropriazione indebita: come abbiamo risolto il caso di una nostra assistita

In questo articolo ti spiego come una nostra assistita, grazie all’aiuto di un nostro avvocato esperto in appropriazione indebita, è riuscita ad ottenere l’imputazione coatta nei confronti di una persona che aveva perpetrato una grave truffa ai suoi danni, appropriandosi in maniera indebita di una grande somma di denaro (oltre 150.000,00 euro!) che gli venivano consegnati dalla nostra assistita in seguito a delle trattative intercorse per l’acquisto di un immobile.

Ebbene, la nostra assistita, in seguito ad estenuanti trattative per l’acquisto di un immobile, si decideva finalmente a concludere il contratto preliminare di vendita con il venditore, dando allo stesso a titolo di acconto la considerevole somma di oltre 150.000,00 euro, stabilendo quindi nel contratto preliminare tutti i successivi passaggi e le scadenze che venivano imposte alle parti al fine di procedere al trasferimento definitivo di proprietà  dell’immobile.


Dopo aver concluso il preliminare di vendita, tuttavia, la nostra assistita si accorgeva che l’immobile dalla stessa acquistato presentava delle evidenti difformità catastali e dei vizi occulti che mai le erano stati comunicati dal venditore in sede di trattative, il quale, di fatto, aveva artatamente rappresentato delle circostanze completamente false ed una situazione catastale del tutto difforme rispetto alla realtà al solo fine di indurla (erroneamente) ad acquistare l’immobile.

Una volta resasi conto della realtà, quindi, la nostra assistita, estremamente preoccupata di poter perdere i soldi che aveva già consegnato al venditore, richiedeva allo stesso la restituzione immediata delle somme consegnate, ovvero una considerevole riduzione del prezzo (richiesta questa che veniva formalizzata soltanto per il timore di poter perdere i suoi soldi), riscontrando tuttavia da parte del venditore dei costanti rifiuti, paventando lo stesso di aver subito dei danni dalla richiesta formalizzata dalla nostra assistita.

Pertanto, una volta constatata l’impossibilità di addivenire ad una soluzione transattiva, e riscontrato il fatto che il venditore continuava a trattenere indebitamente le somme conferite a titolo di acconto dalla nostra assistita, nonostante fosse del tutto evidente l’obbligo di legge che incombesse in capo al medesimo di restituire le somme ricevute, si decideva di procedere legalmente nei suoi confronti.

Alla luce di questa situazione, infatti, essendo la nostra assistita estremamente preoccupata di poter definitivamente perdere i propri soldi, decideva di rivolgersi ad un avvocato appropriazione indebita, con specifica esperienza in questa materia, rappresentando la truffa che la stessa riteneva di aver subito.

Lo studio della documentazione e la prospettazione dei reati

Una volta che la nostra assistita provvedeva a consegnarci tutta la documentazione in suo possesso, ci accorgevamo immediatamente che quella dalla stessa prospettata non potesse in alcun modo inquadrarsi in un mero inadempimento contrattuale, condotta questa che avrebbe avuto rilevanza esclusivamente da un punto di vista meramente civilistico, bensì di una vera a propria truffa, risultando finanche evidente la sussistenza del delitto di appropriazione indebita, avendo del tutto indebitamente il venditore trattenuto le somme ricevute dalla nostra assistita nonostante le stesse gli fossero state consegnate a titolo di acconto, con annessi gli obblighi di legge che gli imponevano la restituzione immediata delle somme ricevute.

Quanto al delitto di truffa, infatti, la nostra assistita metteva in evidenza il fatto che la stessa non avrebbe mai aperto alcuna trattativa con il venditore qualora fosse stata messa a conoscenza, sin dal primo momento, delle difformità catastali in seguito riscontrate, difformità queste che riducevano grandemente il valore dell’immobile che veniva compravenduto.

Inoltre, quanto alla restituzione delle somme conferite a titolo di acconto, il venditore, una volta ottenuti i soldi, paventava la necessità di dover valutare i danni subiti in seguito alle richieste formulate dalla nostra assistita, mettendo tuttavia nuovamente in vendita l’immobile ad un prezzo decisamente più alto rispetto a quello con la stessa stabilito al fine di ottenere un ulteriore (enorme) profitto da questa situazione.

Alla luce di queste considerazioni, pertanto, era del tutto evidente la sussistenza sia del reato di truffa aggravata che quello di appropriazione indebita, decidendo quindi la nostra assistita di formalizzare una denuncia/querela per detti due reati con l’aiuto di un avvocato appropriazione indebita.

La formulazione della denuncia e la conseguente richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero

Così come ti dicevo in precedenza, la nostra assistita, assolutamente disperata per la situazione che si era venuta a creare, una volta riscontrata l’impossibilità di addivenire ad un accordo con il venditore, decideva di formalizzare una denuncia/querela nei suoi confronti per il delitto di truffa aggravata e di appropriazione indebita, ritenendo del tutto ingiustificato che il venditore trattenesse indebitamente i propri soldi e che, al contempo, rimettesse addirittura in vendita l’appartamento al fine di ottenere un profitto ulteriore dallo stesso.

In seguito alla formulazione della denuncia, tuttavia, il Pubblico Ministero decideva di richiedere l’archiviazione al Giudice per le indagini preliminari, ritenendo infondata la notizia di reato che, a suo avviso, faceva riferimento ad un mero “inadempimento contrattuale” che avrebbe dovuto trovare competenza nel tribunale civile, non potendosi ritenere integrata, a parere del Pubblico Ministero, né la truffa aggravata, né tantomeno l’appropriazione indebita.

Queste sono le considerazioni fatte proprie dal Pubblico Ministero nella richiesta di archiviazione in merito alla ritenuta insussistenza del delitto di appropriazione indebita.

avvocato appropriazione indebita

Chiaramente, il fatto che il Pubblico Ministero avesse deciso di richiedere l’archiviazione del procedimento, destava non proprie preoccupazioni nei confronti della nostra assistita la quale,  nello specifico, viveva come un’ingiustizia in alcun modo tollerabile il fatto che il venditore “potesse farla franca” nonostante fosse evidente il fatto che l’avesse truffata e che stesse indebitamente trattenendo da mesi ormai i propri soldi, senza mai prospettare alcuna possibilità di riconsegna, facendola inevitabilmente cadere in uno stato di sconforto totale.

Pertanto, alla luce di dette circostanze, dopo essersi confrontata con i nostri professionisti, decideva di presentare opposizione alla richiesta di archiviazione con l’aiuto di avvocato appropriazione indebita, essendo evidente che la richiesta di archiviazione formulata dal P.M. fosse del tutto ingiusta e priva di giustificazioni dal punto di vista giuridico, venendo quindi richiesta con l’atto di opposizione la disposizione dell’imputazione coatta, alla luce dell’evidenza della commissione dei reati ai danni della nostra assistita.

Se vuoi approfondire questo tema e sapere come presentare un’opposizione alla richiesta di archiviazione e quali sono i termini processuali per farla ti consiglio di leggere questo articolo.

La fissazione dell’udienza di opposizione innanzi al Giudice per le indagini preliminari

Una volta presentata l’opposizione alla richiesta di archiviazione disposta dal Pubblico Ministero veniva fissata udienza in camera di consiglio innanzi al Giudice per le indagini preliminari il quale, nello specifico, doveva decidere in merito alla necessità di disporre delle investigazioni suppletive da parte del Pubblico Ministero, ovvero l’imputazione coatta nel caso in cui avesse ritenuto sufficientemente dimostrata la sussistenza dei reati riportati in denuncia.

fissazione udienza indagini preliminari

All’udienza di opposizione era presente l’avv. Ismaele Brancaccio in qualità di difensore della nostra assistita la quale, nello specifico, aveva rappresentato la necessità di essere difesa da un avvocato appropriazione indebita.


Se vuoi conoscere tutti gli altri professionisti dello studio legale Avvocato Penalista H24 ti consiglio di leggere questo articolo nel quale ti spiego nel dettaglio di cosa si occupano i nostri professionisti e quali sono le aree di loro competenza.

In ogni caso, nel corso dell’udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione la difesa dell’indagato (il venditore dell’immobile) richiedeva che il Giudice disponesse l’archiviazione, ritenendo evidente il fatto che si trattasse di un mero inadempimento contrattuale, così come richiesto dal P.M., eccependo finanche la tardività della denuncia.

Chiaramente ci opponevamo alle valutazioni fatte proprie dal P.M. e dalla difesa dell’indagato ritenendo che il Giudice potesse finanche disporre, alla luce della pacifica commissione dei reati riportati in denuncia, l’imputazione coatta non solo per il delitto di truffa aggravata (che non necessitava della querela) ma anche dell’appropriazione indebita.

La decisione del Giudice per le indagini preliminari e la disposizione dell’imputazione coatta

Una volta terminata la discussione, quindi, il Giudice per le indagini preliminari decideva di disporre l’imputazione coatta dell’indagato, ritenendo evidente nei suoi confronti la perpetrazione del delitto di truffa aggravata che, nello specifico, assorbiva il delitto di appropriazione indebita.


Infatti, a parere del Giudice: “l’indagato, contrariamente al principio di buona fede e al dovere di informazione nelle trattive contrattuali, ha volontariamente e consapevolmente sottaciuto alla controparte circostanze determinanti per la conclusione dell’affare, trattenendosi altresì indebitamente quanto ricevuto a titolo di acconto; si tratta di un caso che, per giurisprudenza costante, rientra nell’ambito dell’ipotizzato delitto di truffa aggravata”.

Questo è il provvedimento con il quale il Giudice ha disposto l’imputazione coatta entro il termine di dieci giorni da parte del Pubblico Ministero.

imputazione coatta pubblico ministero

Non potete immaginare la gioia della nostra assistita allorquando ha saputo questa notizia dopo che stava ormai perdendo la speranza di poter ottenere finalmente giustizia. Le sue parole sono state la più grande gratificazione e soddisfazione professionale per il lavoro compiuto.

Avvocato appropriazione indebita

Perché rivolgersi ad un avvocato esperto in casi di appropriazione indebita?

Come avrai potuto comprendere, quella trattata, è una materia complessa, delicata che richiede particolari e specifiche competenze professionali che non tutti gli avvocati posseggono.

È sempre consigliabile, dunque, affidarsi ad un Avvocato competente in appropriazione indebita, che conosca bene la materia giuridica trattata di modo che, sin da subito, vi sia la massima garanzia del diritto di difesa, disponendo la strategia difensiva più opportuna al caso specifico.

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