In questo articolo voglio spiegarti come siamo riusciti ad ottenere la scarcerazione di un nostro assistito, nei cui confronti è stato disposto in Spagna un procedimento di Mandato di arresto Europeo sulla base di un ordine di arresto internazionale emesso dall’Italia per il delitto di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, previsto dall’articolo 74 del D.P.R. 309/90.
Nei confronti del nostro assistito, infatti, era stata emessa una red notice di interpol, nonché una segnalazione nel Sistema informativo Schengen SIS II, in quanto ricercato in ambito internazionale dall’Italia, paese questo in cui era stata disposta nei suoi confronti la misura cautelare della custodia in carcere per un procedimento che risultava pendente nei suoi confronti da numerosi anni per reati di estrema gravità.
L’uomo, quindi, recatosi in Spagna per una vacanza assieme alla propria famiglia, veniva tratto in arresto dalle forze dell’ordine e veniva intrapreso nei suoi confronti un procedimento di mandato arresto Spagna al fine di valutare la possiblità di disporre la sua consegna in Italia.
In questo articolo, pertanto, ti spiego la strategia processuale che abbiamo attuato per ottenere la scarcerazione del nostro assistito una volta giunto in Italia.
Indice dei contenuti
Il caso del nostro assistito
Come ti dicevo in precedenza, il nostro assistito, durante una vacanza in Spagna con la propria famiglia, veniva tratto in arresto dalle forze dell’ordine Spagnole in quanto nei suoi confronti era stato emesso dall’Italia un ordine di arresto internazionale, venendo aperto pertanto nei suoi confronti un procedimento di Mandato di arresto Europeo in Spagna al fine di valutare la possibilità di disporre la sua consegna all’Italia.
Nel primo grado di giudizio per il mandato arresto Spagna, quindi, le Autorità Giudiziarie Spagnole ritenevano che il mandato di arresto internazionale emesso nei suoi confronti dall’Italia fosse regolare e pienamente rispondente ai principi di cooperazione giudiziaria internazionale, e questo soprattutto alla luce del gravissimo reato che gli veniva contestato in Italia, ovvero la partecipazione ad un’organizzazione criminale internazionale finalizzata al traffico internazionale di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente.
Questo è il procedimento intrapreso in Spagna nei confronti del nostro assistito.
Una volta concluso il primo grado di giudizio per il mandato arresto Spagna, i familiari del nostro assistito si mettevano immediatamente in contatto con i professionisti dello studio legale internazionale Avvocato Penalista H24, al fine di comprendere cosa fare nel caso del loro familiare e come comportarsi nel procedimento intrapreso in Spagna nei confronti dello stesso.
L’uomo, pertanto, veniva assistito dall’avvocato Ismaele Brancaccio; se vuoi sapere chi sono tutti i nostri professionisti e le loro competenze professionali ti invito a leggere questo articolo.
Ebbene, leggendo la motivazione del provvedimento adottato dai Giudici Spagnoli, i nostri professionisti si accorgevano immediatamente che le possibilità che l’uomo non fosse consegnato all’Italia erano praticamente nulle e che, pertanto, sarebbe stato preferibile per lui prestare il consenso alla consegna all’Italia.
Perché dare questo tipo di consiglio ? Te lo spiego a breve.
La nostra strategia processuale
Come ti dicevo in precedenza, i nostri professionisti, congiuntamente con gli avvocati Spagnoli, consigliavano all’uomo di prestare il consenso alla consegna in Italia nell’ambito della procedura di mandato arresto spagna.
Le ragioni logiche di tale consiglio derivavano dal fatto che, una volta giunto in Italia, sarebbe stato più semplice per lui ottenere una misura cautelare meno afflittiva rispetto alla custodia cautelare in carcere, e questo nonostante il gravissimo reato che gli veniva contestato (la fattispecie dell’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacente è punita in Italia con la pena della “reclusione non inferiore a 10 anni”).
Il nostro assistito, quindi, decideva di prestare ascolto al nostro consiglio e di prestare il proprio consenso alla sua consegna in Italia, determinando con detto atto la chiusura del procedimento di mandato arresto Spagna.
Una volta giunto in Italia, pertanto, ancor prima di affrontare il procedimento, la nostra strategia è stata quella di garantire al medesimo la scarcerazione, al fine di poter affrontare con maggiore serenità il processo innanzi l’Autorità giudiziaria Italiana.
L’arrivo in Italia e l’oggetto della nostra richiesta
In seguito al procedimento di mandato arresto Spagna, come ti dicevo, il nostro assistito veniva condotto in Italia, avendo il Giudice disposto nei suoi confronti la misura cautelare della custodia in carcere.
Si trattava, nello specifico, della prima esperienza detentiva nella vita di questa persona, la quale stava vivendo come un incubo il carcere e l’allontanamento dalla propria famiglia di origine che, purtroppo per lui, non viveva in Italia.
Appariva quindi evidente che bisognava richiedere subito la sostituzione della misura cautelare e questo sia in considerazione del fatto che, comunque, il reato che gli veniva contestato era molto datato, sia in considerazione del fatto che la condotta di vita di quest’uomo, durante tutto il periodo di tempo successivo alla commissione di detto reato, era stata assolutamente perfetta, non dando in alcun modo adito di pensare ad un eventuale rischio di recidiva in caso di sostituzione della misura cautelare.
Devi sapere, infatti, che in caso di applicazione di un provvedimento cautelare, oltre alla sussistenza dei gravi indizi di reato deve essere valutata anche l’esistenza delle esigenze cautelari, ovvero del pericolo di fuga, del pericolo di reiterazione del reato o anche del pericolo di inquinamento probatorio.
Nel caso del nostro assistito risultava del tutto evidente come, sebbene fossero sussistenti degli indizi di reato nei suoi confronti, le esigenze cautelari erano ormai grandemente scemate e quindi, una volta sottoposto l’uomo all’interrogatorio innanzi al Giudice per le indagini preliminari, decidevamo di formulare una richiesta di sostituzione della misura cautelare.
La richiesta di sostituzione della misura cautelare
Come ti dicevo in precedenza, i nostri professionisti si accorgevano immediatamente che quella applicata nei confronti del nostro assistito non fosse affatto la migliore misura attraverso la quale garantire le esigenze cautelari, potendo le stesse essere garantite finanche con misure meno afflittive rispetto al carcere, come ad esempio in caso di applicazione della detenzione domiciliare.
Pertanto, nonostante il gravissimo reato contestato nei confronti del nostro assistito, decidevamo di formulare un’articolata richiesta di sostituzione della misura cautelare nei suoi interessi, argomentando detta richiesta proprio sulla base della totale insussistenza delle esigenze cautelari.
Devi capire, infatti, che anche in caso di reati molto gravi può comunque essere disposta la sostituzione della misura cautelare da parte del Giudice qualora ritenga che le esigenze cautelari possano essere salvaguardate finanche con una misura cautelare meno afflittiva rispetto a quella del carcere.
Nel caso del nostro assistito, infatti, oltre ad evidenziare il fatto che nei confronti del medesimo non potesse in alcun modo ritenersi sussistente un pericolo di reiterazione del reato (e questo proprio in considerazione del fatto che, durante tutti gli anni successivi al reato che gli veniva contestato lo stesso avesse tenuto una condotta di vita perfetta) evidenziavamo come non fosse sussistente neanche il pericolo di fuga dal momento che, così come gli avevamo consigliato fin dall’inizio, il medesimo non si era opposto alla sua consegna all’Italia, dimostrando in tal modo la propria volontà di non sottrarsi al processo.
In questo caso, quindi, nonostante il nostro assistito fosse un cittadino straniero, il consenso prestato alla sua consegna in Italia durante la procedura di mandato arresto Spagna è stato utilizzato come elemento a favore del nostro assistito per dimostrare l’assenza di un pericolo di fuga e per poter richiedere, quindi, di applicare nei confronti del medesimo una misura cautelare decisamente meno afflittiva rispetto al carcere.
La decisione del Tribunale
Il Tribunale, una volta valutata con attenzione la nostra richiesta, decideva di accoglierla e di sostituire la misura cautelare del carcere con quella degli arresti domiciliari in Italia.
Questo il testo del provvedimento con il quale veniva accolta la nostra richiesta.
Una volta accolta la richiesta di sostituzione della misura cautelare, quindi, veniva disposto il trasferimento immediato del nostro assistito, il quale veniva scarcerato e condotto presso il luogo in cui avrebbe dovuto scontare la misura cautelare della detenzione domiciliare.
L’incredulità, la gioia e la gratitudine espressi dal nostro assistito e dei suoi familiari al momento della scarcerazione sono stati incredibili, ripagandoci appieno di tutto il lavoro effettuato.
In questo caso, la scelta di fargli prestare il consenso alla consegna in Italia nel procedimento di mandato arresto Spagna si è dimostrata lungimirante e sicuramente vincente, permettendo di fatto al nostro assistito di affrontare il processo senza patire il peso della detenzione in carcere.
Perché rivolgersi ad un avvocato in caso di mandato di arresto dalla Spagna
Come avrai potuto comprendere, quella trattata, è una materia particolarmente complessa, delicata che richiede particolari e specifiche competenze professionali inerenti il diritto nazionale ed internazionale che non tutti gli avvocati posseggono.
È sempre consigliabile, dunque, affidarsi ad un Avvocato competente in casi di mandato di arresto emanato dalla Spagna, che conosca bene la materia giuridica trattata di modo che, sin da subito, vi sia la massima garanzia del diritto di difesa, disponendo la strategia difensiva più opportuna al caso specifico.
Abbiamo già affrontato e risolto diversi processi con riferimento a questa materia.
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