Mandato di Cattura Europeo: Cosa fare in caso di arresto?

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Mandato di Cattura Europeo: Cosa fare in caso di arresto?

In caso di arresto per mandato di cattura europeo occorre sin da subito prepararsi ed adeguatamente predisporre una strategia difensiva che possa puntare alla scarcerazione della persona arrestata nonché evitare che la stessa possa essere consegnata al paese che ha richiesto la consegna.

Se hai di questi problemi e vuoi assistenza legale, potrai rivolgerti ai nostri avvocati esperti in mandato di cattura europeo che hanno maturato in questi casi notevole esperienza.

In questo articolo, infatti, voglio spiegarti cosa fare e come difendersi in caso di arresto per mandato di cattura europeo (MAE) affinché tale procedura possa esserti più chiara.

Cos’è il mandato di cattura europeo (o mandato di arresto europeo)?

Il mandato di cattura europeo (MAE) è un ordine di arresto con il quale una persona dovrà essere arrestata una volta trovata in uno degli Stati membri dell’Unione Europea. 

Ciò si verifica perché una persona è accusata di un reato e deve subire una custodia cautelare in carcere oppure quando è stata condannata definitivamente per la commissione di un reato all’interno di uno dei paesi dell’Unione Europea. 

Infatti l’arresto della persona è proprio finalizzato alla successiva consegna della persona nel paese dove avrebbe commesso il reato e per il quale deve essere giudicato o scontare la pena se il processo è terminato con una sentenza di condanna definitiva.

In questi casi, dunque, il paese dove è stato commesso il reato, dopo che sul quel territorio nazionale non è stata rinvenuta la persona in questione, emette un ordine di arresto europeo che sarà diramato in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea proprio per rintracciare la persona ed arrestarla. 

Cosa succede dopo l’emissione del mandato di cattura europeo?

Una volta emesso il mandato di arresto europeo, se la persona viene trovata in uno degli Stati membri dell’Unione Europea, la polizia giudiziaria lo arresta e lo mette a disposizione dell’Autorità Giudiziaria ovverosia la Corte di Appello del distretto in cui è avvenuto l’arresto. 

Ad esempio, se l’arresto è avvenuto in provincia di Napoli, la persona sarà messa a disposizione davanti ai Giudici della Corte di Appello di Napoli e così via dicendo.

All’atto dell’arresto, la polizia giudiziaria che ha provveduto all’arresto informa la persona che ha facoltà di nominare un difensore di fiducia affinché costui possa intraprendere una difesa efficace e garantire un adeguato supporto legale.

Cosa succede dopo che è intervenuto l’arresto per il mandato di cattura europeo?

Se l’ordinanza di arresto è emessa dalla Corte di Appello, entro 5 giorni dall’arresto, il Presidente, o il magistrato delegato, procede a sentire la persona arrestata, informandola, in una lingua alla stessa conosciuta, del contenuto del mandato d’arresto europeo e della procedura di esecuzione, nonché della facoltà di acconsentire alla propria consegna.

Il difensore della persona arrestata deve essere avvisato almeno 24 ore prima della data prevista per procedere a sentire la persona arrestata.

La persona richiesta in consegna è altresì informata che il consenso alla consegna, una volta reso, non è revocabile.

Dopo aver sentito la persona arrestata ed il suo difensore, viene fissata un’udienza in camera di consiglio per la decisione entro 15 giorni.

Se vi è stata segnalazione nel Sistema di informazione Schengen (SIS) da parte dello Stato membro, l’arresto della persona da ricercare può essere disposto direttamente dalla Polizia Giudiziaria una volta rinvenuta che la stessa sia rinvenuta.

A questo punto, la Polizia Giudiziaria pone la persona arrestata – nel termine di 24 ore – a disposizione del Presidente della Corte di Appello del distretto in cui è stato eseguito l’arresto.

La persona arrestata viene dunque informata della possibilità di nominare un difensore di fiducia altrimenti viene nominato un difensore di ufficio.

La convalida del mandato di cattura europeo

Dopo che la Polizia Giudiziaria ha provveduto all’arresto ed ha messo a disposizione del Presidente della Corte di Appello la persona arrestata, si procede – entro il termine di 48 ore dalla ricezione del verbale di arresto – a sentire la persona arrestata alla presenza del difensore di fiducia eventualmente nominato.

Se vi sono i presupposti di legge, l’arresto viene convalidato ed applicata la misura della custodia cautelare altrimenti la persona viene posta in libertà.

Viene comunque fissata udienza in camera di consiglio per le decisione sulla consegna della persona arrestata entro il termine di 15 giorni.

Se la persona non si oppone alla consegna nel paese che ha emesso il mandato di arresto europeo, essa sarà consegnata senza alcun ritardo al fine di dare esecuzione al mandato di cattura.

Ma se la persona arrestata non vuole ritornare al paese che ha richiesto il suo arresto (e dunque non ha prestato il consenso alla consegna), che cosa succede?

Cosa succede in caso di mancato consenso alla consegna?

Nel caso in cui la persona arrestata non voglia tornare al paese che ha richiesto il suo arresto, la Corte di Appello fissa l’udienza con la quale decide se ci sono le condizioni per l’accoglimento della richiesta di consegna.

In questa udienza viene sentita sia la persona arrestata che il suo difensore di fiducia: per cercare di evitare la consegna allo Stato che ha emesso il mandato di cattura europeo, appare opportuno fare una strategia difensiva che miri ad ottenere una decisione sfavorevole alla consegna da parte della Corte di Appello e dunque ottenere la libertà della persona arrestata.

In questi casi potresti affidarti ad un avvocato esperto in mandato di arresto europeo affinché si possa evitare la consegna in base alla normativa attualmente vigente sul mandato di arresto europeo (si tratta della legge numero 69 del 2005 aggiornata dal decreto legislativo 10 del 2021).

In alcuni casi, infatti, la consegna può essere evitata e la persona può tornare in libertà oppure scontare la pena in Italia.

Dunque, nel caso in cui non sia stato espresso il consenso, la decisione della Corte di Appello con riferimento alla consegna deve essere emessa nel più breve tempo possibile e comunque entro quindici giorni dell’esecuzione dell’arresto. 

Nel caso in cui il mandato di cattura europeo sia incompleto in quanto non vi sono contenute le informazioni necessarie per emettere la decisione sulla consegna e dunque vi sia la necessità di acquisire ulteriori informazioni, queste possono essere richieste ad integrazione da parte della Corte di Appello ed il termine per la decisione di quindici giorni, può essere prorogato per altri dieci giorni.

Ottenute tutte le informazioni necessarie, entro i termini sopra previsti, se non vi sono cause ostative alla consegna, la Corte di Appello pronuncia sentenza con la quale dispone la consegna della persona ricercata.

Nel caso in cui, invece, la decisione sia contraria alla consegna -ad esempio perché ci sono condizioni ostative alla consegna- la Corte di Appello dispone la remissione in libertà della persona che inizialmente era stata arrestata.

Come anticipato, ci sono alcuni casi previsti dalla legge e che il tuo avvocato per mandato di arresto europeo deve assolutamente sapere, in cui la consegna non può essere disposta.

Quali sono? Te li spiego subito.

Per quale motivo potrebbe essere rifiutata la consegna?

Come ti ho detto, ci sono alcuni casi in cui la consegna non può essere disposta: si tratta dei cosiddetti motivi di rifiuto che possono essere obbligatori o facoltativi.

Essi sono previsti all’art. 18, 18bis e 18ter della Legge numero 69 del 2005, ovverosia la legge sul Mandato di Arresto Europeo da ultimo modificata dal Decreto Legislativo n. 10 del 2021.

Vuoi sapere quali sono? 

Se la tua risposta è sì, puoi contattarci attraverso il modulo di richiesta che trovi sotto a questa pagina oppure leggere altri nostri articoli che più dettagliatamente trattano il tema del rifiuto della consegna. 

Ti segnalo qui sotto l’articolo dove troverai un paragrafo dedicato ai motivi di rifiuto della consegna:

Dunque, per evitare la consegna, occorre verificare se nel caso dell’arresto della persona in questione, vi siano delle condizioni di rifiuto della consegna (obbligatorie oppure facoltative) in maniera tale da poter ottenere un provvedimento sfavorevole alla consegna e la relativa scarcerazione della persona arrestata.

Ti stai chiedendo cosa fare nel caso in cui la Corte di Appello abbia emesso la sentenza con la quale dispone la consegna della persona arrestata? 

Te lo spiego nel paragrafo successivo.

Cosa fare se la Corte di Appello ha emesso una sentenza favorevole alla consegna della persona arrestata?

Nel caso in cui la Corte di Appello abbia emesso la sentenza con la quale dispone la consegna della persona arrestata, la persona interessata oppure il suo difensore possono proporre ricorso per cassazione entro 5 giorni dalla conoscenza legale della sentenza.

I motivi di ricorso possono essere fatti solo per violazione di legge ovvero per i motivi indicati alle lettere a), b) e c) del comma 1 dell’art. 606 del codice di procedura penale.

Se vuoi sapere cosa sia il ricorso per cassazione e come deve essere presentato, ti segnalo alcuni articoli sul nostro sito che trattano questo specifico argomento in maniera più dettagliata ed approfondita.

Ecco i link:

Il ricorso avverso la decisione favorevole alla consegna, deve essere depositato presso la cancelleria della Corte di Appello che ha deciso la causa.

La cosa importante che devi sapere è che in caso di ricorso per cassazione, la persona arrestata non sarà consegnata alle autorità richiedenti se prima non è stato deciso il ricorso per cassazione; infatti, il ricorso per cassazione ha effetto sospensivo della consegna.

La Corte di cassazione decide il ricorso entro 10 giorni dalla ricezione degli atti e la decisione è depositata subito dopo l’udienza attraverso una motivazione contestuale oppure provvede entro il secondo giorno dalla pronuncia.

Cosa fare se la Corte di cassazione ha ritenuto legittima la decisione di consegna?

Se dopo la decisione emessa dalla Corte di Appello, la Corte di cassazione ha ritenuto legittimo il provvedimento con il quale si disponeva la consegna della persona arrestata nel paese che ha emesso il mandato di arresto europeo, è possibile fare ricorso in via straordinaria ed urgente alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo.

È possibile ricorrere a tale via solo in casi eccezionali ed in casi di violazione dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo.

Se vuoi approfondire tale tema ti rimando ad un altro articolo che abbiamo scritto proprio sul ricorso straordinario ed urgente da fare alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo in caso di mandato di arresto europeo o estradizione.

Leggi l’articolo cliccando qui.

Entro quanto tempo deve concludersi la procedura di consegna?

La decisione definitiva sulla procedura di consegna deve intervenire entro sessanta giorni dall’arresto. 

Nel caso in cui tale decisione non intervenga nei termini dei 60 giorni previsti la Corte di Appello deve immediatamente informare del ritardo e delle ragioni che vi hanno dato causa il Ministro della giustizia affinché sia data comunicazione all’Autorità straniera che ha emesso il mandato di cattura europeo.

Se la decisione definitiva non interviene entro i trenta giorni successivi, la Corte di Appello valuta se il mantenimento dell’arresto è ancora necessario disponendo in caso contrario la scarcerazione o la sostituzione della misura cautelare in atto con una più mite (ad esempio i domiciliari al posto del carcere).

Quando la decisione definitiva sulla richiesta di consegna si protrae ingiustificatamente oltre la scadenza dei termini sopra indicati e comunque quando sono decorsi novanta giorni dalla scadenza di detti termini senza che sia intervenuta la decisione definitiva sulla consegna, la Corte di Appello dispone la scarcerazione della persona arrestata.

Cosa succede se c’è stata una decisione definitiva sulla consegna e tutti i termini sono stati rispettati?

Una volta emessa la decisione definitiva da parte della Corte di Appello (dunque confermata anche dalla Corte di cassazione e fatto invano il tentativo alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo), la persona deve essere consegnata allo Stato che ha richiesto l’arresto nel più breve tempo possibile e comunque entro dieci giorni dalla decisione definitiva. 

La consegna può essere sospesa per due ragioni:

  1. quando ricorrono cause di forza maggiore che impediscono la consegna;
  2. quando sussistono motivi umanitari o gravi ragioni per ritenere che la consegna metterebbe in pericolo la vita o la salute della persona. 

Viene conferito un ulteriore termine di dieci giorni per provvedere alla cessazione delle ragioni che hanno imposto il provvedimento di sospensione della consegna.

Se la consegna non viene eseguita dopo neppure il susseguente termine di dieci giorni, viene disposta la liberazione dell’arrestato.

Perché rivolgersi ad un avvocato esperto per mandato di cattura europeo?

Come avrai potuto comprendere, quella trattata è una materia complessa e delicata che richiede particolari e specifiche competenze professionali che non tutti gli avvocati posseggono.

La legge sul mandato di arresto europeo è in continua evoluzione e bisogna dunque avere sempre conoscenza specifica della normativa di riferimento per riuscire a far rispettare e garantire al massimo i diritti dei propri assistiti che magari si trovano in difficoltà e sono stati arrestati.  

È sempre consigliabile, dunque, affidarsi ad un Avvocato competente per mandato di cattura europeo, che conosca bene la materia giuridica trattata di modo che, sin da subito, vi sia la massima garanzia del diritto di difesa, disponendo la strategia difensiva più opportuna al caso specifico.

Mettiti subito in contatto con uno dei nostri avvocati il quale ti spiegherà il nostro metodo che spesso ci ha portato ad avere grandi risultati con analogo grado di soddisfazione dei nostri assistiti.

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Con specifico riferimento ai casi trattati e risolti in tema di mandato di arresto europeo ed estradizione ti segnalo gli articoli sotto che potrai leggere attentamente:

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