In questo articolo voglio spiegarti in che modo la Corte Suprema delle Seychelles è riuscita a disporre il sequestro criptovaluta OKX, nei confronti della nota piattaforma di exchange di criptovaluta, disponendo quindi la restituzione dei fondi alla vittima di una truffa del finto trading online condotta attraverso il trasferimento di criptovaluta su alcuni portafogli wallet dei truffatori.
Si tratta, nello specifico, di un provvedimento di fondamentale importanza in quanto permette di comprendere come, in realtà, sebbene le piattaforme di exchange di criptovaluta abbiano la loro sede fuori del territorio nazionale, le stesse sono comunque assoggettate alla Legge ed agli oneri dalla stessa derivanti, rivestendo, da questo punto di vista, la cooperazione internazionale di Polizia un ruolo di fondamentale importanza per riuscire ad ottenere dei risultati in merito al sequestro della criptovaluta.
Indice dei contenuti
Il caso affrontato dalla Corte Suprema delle Seychelles contro la piattaforma OKX
Occorre innanzitutto premettere che l’intervento della Suprema Corte delle Seychelles è stato richiesto da un cittadino Statunitense in relazione alla causa principale n. “CS125/2023 Dr. Samson Liu contro Aux Cayes Fintech Co. Ltd” in cui il richiedente sosteneva che i suoi fondi in criptovaluta gli fossero stati illecitamente sottratti in seguito ad una truffa del finto trading online.
Infatti lo stesso, in seguito ad un’attività di tracciamento dei propri fondi in criptovaluta, era venuto a conoscenza del fatto che detti fondi fossero stati trasferiti dai truffatori su alcuni portafogli wallet aperti presso il noto exchange di criptovaluta OKX, richiedendo quindi il sequestro criptovaluta OKX, stante la pacifica commissione dei reati di cui era rimasto vittima.
Infatti, la piattaforma di scambio OKX, rinvenibile sulla pagina web www.okx.com, risulta essere gestita da una società commerciale internazionale costituita presso le Seychelles con IBC No. 202706.
Nel procedimento contro la piattaforma di exchange, infatti, si rappresentava il fatto che OKX fosse incorsa in colpa a causa del mancato rispetto dei suoi obblighi di “due diligence”, ricevendo e/o facilitando impropriamente il trasferimento illegale da parte dei truffatori delle criptovalute allo stesso illecitamente sottratte, richiedendo quindi, in ragione di dette circostanze, il risarcimento dei danni subiti a causa della perdita dei propri soldi, nonché degli ulteriori danni derivanti dall’illecito trasferimento dei propri soldi sulla piattaforma di criptovaluta.
Il procedimento, di tipo civile, come ti dicevo in precedenza, veniva aperto direttamente presso le Seychelles, finendo per essere deciso dalla Corte Suprema delle Seychelles.
Le richieste formulate dal cittadino USA vittima della truffa a sostegno del sequestro criptovaluta OKX
Con una dichiarazione giurata il richiedente, cittadino degli Stati Uniti d’America, conveniva in giudizio la nota piattaforma di exchange di criptovaluta OKX la quale, nello specifico, risulta essere una società commerciale internazionale costituita alle Seychelles.
Nello specifico, all’interno del procedimento civile instaurato presso le Seychelles, veniva dimostrato come il cittadino Statunitense, sotto richiesta del sedicente “Ying Chen”, che medesimo aveva conosciuto soltanto virtualmente attraverso Linkedin e Facebook, verso la metà del febbraio del 2023, aveva creato un account sulle piattaforme di echange di criptovaluta Coinbase, Crypto.com e Kraken.
Lo stesso, pertanto, dopo aver convertito i propri soldi in criptovaluta, su richiesta del sedicente broker finanziario, il quale gli rappresentava la possibilità di fare investimenti molto redditizi attraverso il trading online, li trasferiva in criptovaluta al sito web attraverso il quale era stata perpetrata la truffa ai suoi danni.
In questo caso, quindi, la vittima della truffa, dopo aver inizialmente percepito di stare ottenendo dei profitti attraverso gli investimenti, formulava diversi tentativi di prelevare i propri fondi i quali, ovviamente, come accade nella quasi totalità delle truffe online, venivano respinti dalla finta piattaforma di trading, venendo quindi rappresentato al cittadino USA il fatto che i fondi gli sarebbero stati restituiti a condizione che depositasse ulteriori soldi per facilitare i prelievi.
Il richiedente, pertanto, una volta compreso di essere rimasto vittima di una truffa, incaricava una compagnia per effettuare il tracciamento dei propri soldi attraverso la cd. blockchain, comprendendo che i soldi allo stesso sottratti fossero stati trasferiti dai truffatori su 4 portafogli di criptovaluta presenti sulla piattaforma di exchange OKX.
Con il ricorso, quindi, il medesimo richiedeva il sequestro criptovaluta OKX e la restituzione dei fondi allo stesso illecitamente sottratti i quali, come ti dicevo in precedenza, ammontavano a circa 600.000 dollari USA.
Il provvedimento disposto dalla Corte Suprema delle Seychelles
Occorre innanzitutto premettere che la Legge relativa al sequestro provvisorio di beni mobili è contenuta nelle sezioni 280 e 281 del codice di procedura civile delle Seychelles (il “SCCP”).
Le sezioni 280 e 281 stabiliscono che: “280. In qualsiasi momento dopo l’avvio di una causa, l’attore può chiedere alla Corte di sequestrare provvisoriamente qualsiasi bene mobile in possesso del convenuto nella causa o di allegare provvisoriamente qualsiasi denaro o bene mobile dovuto o appartenente al convenuto nella causa, che è nelle mani di qualsiasi terza persona. La domanda è presentata per petizione sostenuta da una dichiarazione giurata del fatto e deve essere firmata dall’attore o dal suo avvocato, se presente, e deve indicare il titolo e il numero della causa”.
“281. Se il tribunale è convinto che l’attore abbia un reclamo in buona fede, il tribunale deve ordinare un mandato da emettere a uno degli uscieri per sequestrare provvisoriamente tali beni, o emette un ordine che vieta alla terza persona nelle cui mani si trova tale denaro o altri beni mobili di pagare tali soldi o consegnare tali beni a qualsiasi persona in attesa dell’ulteriore ordine del tribunale. L’ordine sarà notificato al terzo dall’usciere.”
Nel caso specifico il ricorrente, attraverso dichiarazione giurata, rappresentava di essere caduto in buona fede nella truffa del finto trading online e che, nello specifico, attraverso un’analisi della Blockchain poteva ritenersi documentalmente dimostrato il fatto che i truffatori, dopo aver ottenuto il trasferimento iniziale della criptovaluta, avessero allocato la stessa su alcuni portafogli virtuali che, chiaramente, facevano direttamente riferimento ai truffatori stessi.
Pertanto, alla luce di tale dimostrazione, la Corte Suprema delle Seychelles disponeva il sequestro provvisorio criptovaluta OKX, contenuta su 4 portafogli wallet esistenti presso la menzionata piattaforma di exchange.
Ti allego il provvedimento originale della decisione assunta dalla Corte Suprema delle Seychelles
Ti allego inoltre, al fine di facilitarti il lavoro, la traduzione in lingua Italiana di detto provvedimento disposto in data 22 Gennaio 2024:
In questo caso, quindi, attraverso la specifica dimostrazione della perpetrazione di una truffa ed il tracciamento della criptovaluta è stato possibile disporre il sequestro criptovaluta OKX direttamente dalla piattaforma di exchange di criptovaluta evitando che, nello specifico, la vittima del reato potesse perdere tutti i propri soldi.
Se vuoi leggere il provvedimento integrale assunto dalla Corte Suprema delle Seychelles clicca qui.
E’ quindi possibile disporre il sequestro criptovaluta nel caso in cui la stessa si trovi all’estero?
Assolutamente SI, e questo provvedimento, chiaramente, ne costituisce un’ulteriore conferma.
Infatti, così come concretamente verificatosi nel caso di specie, l’applicazione di un provvedimento di sequestro dei fondi in criptovaluta si è rilevata un’attività strategica fondamentale sia per evitare che la persona offesa dal reato potesse subire un pregiudizio economico dalla truffa patita, sia al fine di sottrarre delle fondamentali risorse alle organizzazioni criminali.
Quindi, lo strumento del sequestro criptovaluta appare essere un’attività del tutto strumentale al fine di evitare che la persona offesa dal reato possa perdere tutti i suoi soldi anche in considerazione dell’estrema facilità con la quale possono avvenire le operazioni di trasferimento della criptovaluta.
E’ possibile quindi recuperare i soldi dopo aver subito una truffa online?
L’instaurazione di procedimenti di internazionali per casi così complessi, alla cooperazione internazionale di Polizia, dimostra la volontà in ambito mondiale di combattere in maniera molto seria il cybercrime, essendo del tutto evidente che costituisca un elemento di fondamentale importanza per riuscire a raggiungere questi risultati investigativi il sequestro criptovaluta.
Sta di fatto che, quello che ti ho menzionato in precedenza, non è stato sicuramente l’unico caso di sequestro internazionale relazionato con le truffe online, dato che ci sono stati diversi episodi in cui le forze dell’ordine sono riuscite -attraverso sequestri di centinaia di migliaia di euro- a recuperare i soldi che ignari piccoli risparmiatori pensavano di aver investito senza comprendere che, in realtà, erano semplicemente caduti nel tranello ordito nei loro confronti da spietati truffatori.
Leggi l’articolo su come è possibile recuperare i soldi da una truffa in crypto valuta e bitcoin.
Per comodità ti inserisco all’interno di quest’articolo alcuni casi di cronaca giudiziaria ove le indagini sono state effettuate proprio seguendo il capitale, così da arrivare persino all’arresto dei presunti truffatori.
Ecco a te i link:
- Cyber-enabled financial crime: USD 130 million intercepted in global INTERPOL police operation
- Maxi truffa da 5 milioni sul trading online, raggirate centinaia di persone
- Criptovalute, oltre cento truffati in Alto Adige e anche in Trentino: i fatti – Economia | l’Adige.it
- Frode trading on-line, sequestro deposito criptovalute a Catania | Sky TG24
- Smantellato giro internazionale di criptovalute: sequestrati oltre 3 milioni di euro
- AMP-Criptovalute, in Sicilia uno dei primi sequestri per frode con il falso trading on-line. Una truffa da 87 mila euro – MilanoFinanza News
- Albania: truffa con i call center, ricercati 9 italiani | ANSA.it
- Falso trading online, Polizie italiana e albanese sgominano banda di truffatori – Il Sole 24 ORE
- La truffa che ha portato al sequestro di 63 milioni in bitcoin: uno Schema Ponzi di criptovalute
Capisci bene, dunque, che fare le indagini nel modo corretto può portare al recupero del capitale e l’individuazione dei responsabili.
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- Truffe on line: cosa fare per recuperare i soldi
- Consulenza Truffa on line Crypto: assistenza recupero soldi
- Truffa Crypto Bitcoin: è possibile recuperare i soldi?
- Truffa on line, soldi recuperati: come abbiamo fatto?
- Indebito utilizzo Cripto Bitcoin Ethereum. Cosa si rischia?
- Sequestro probatorio bitcoin: quali sono i presupposti?
- Recuperare i soldi truffa trading online: come abbiamo fatto?
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