Espulsione dall’Italia in seguito a condanna penale. Come siamo riusciti ad ottenere l’annullamento del provvedimento

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Espulsione dall’Italia in seguito a condanna penale. Come siamo riusciti ad ottenere l’annullamento del provvedimento

Il nostro assistito, cittadino straniero e presente in Italia da diversi anni con tutta la propria famiglia, nonché titolare di una carta di soggiorno U.E., veniva fermato dalla Polizia e gli veniva notificato un decreto di allontanamento dall’Italia per motivi di pubblica sicurezza.

A sostegno dell’esistenza dei motivi di pubblica sicurezza, infatti, il Prefetto rappresentava il fatto che questa persona, diversi anni prima, avesse subito una sentenza di condanna penale in Italia per un reato molto grave, e pertanto veniva disposta l’espulsione dopo condanna penale in Italia, venendogli specificamente intimato di lasciare l’Italia entro il termine di 15 giorni dalla notifica del provvedimento.

L’uomo, assolutamente disperato per la situazione che si era venuta a creare, si rivolgeva al nostro studio legale Avvocato Penalista H24 ritenendo che fossero stati gravemente violati i suoi diritti, richiedendo pertanto l’assistenza di un avvocato con specifica competenza in tema di espulsione dopo condanna penale al fine di formulare ricorso contro il provvedimento di allontanamento disposto dal Prefetto.

Qual è stata la strategia difensiva che ci ha permesso di ottenere l’annullamento del decreto di allontanamento dall’Italia per motivi di pubblica sicurezza disposto dal Prefetto ? Te lo spiego in questo articolo, ma prima procediamo con ordine e capiamo innanzitutto quali sono i motivi per i quali può essere applicato un provvedimento di questo tipo.

Quando può essere disposto l’allontanamento del cittadino straniero per motivi di pubblica sicurezza?

Devi innanzitutto sapere che l’art. 20, comma 3 del D.Lgs. 30/2007 disciplina l’allontanamento dall’Italia per motivi imperativi di pubblica sicurezza, stabilendo che detto allontanamento può essere disposto dal Prefetto nei confronti di coloro i quali abbiano tenuto dei comportamenti che costituiscono una minaccia concreta, effettiva e sufficientemente grave ai diritti fondamentali della persona, ovvero all’incolumità pubblica. 

Ai fini dell’adozione del provvedimento di allontanamento, quindi, si tiene conto “anche di eventuali condanne, pronunciate da un giudice italiano o straniero, per uno o più delitti non colposi, consumati o tentati, contro la vita o l’incolumità della persona, ovvero di eventuali condanne per uno o più delitti corrispondenti alle fattispecie indicate nell’articolo 8 della legge 22 aprile 2005, n. 69, o di eventuali ipotesi di applicazione della pena su richiesta a norma dell’articolo 444 del codice di procedura penale per i medesimi delitti o dell’appartenenza a taluna delle categorie di cui all’articolo 1 della legge 27 dicembre 1956, n. 1423, e successive modificazioni, o di cui all’articolo 1 della legge 31 maggio 1965, n. 575, e successive modificazioni, nonchè di misure di prevenzione o di provvedimenti di allontanamento disposti da autorità straniere

Chiaramente, l’espulsione dopo condanna penale può essere disposta anche nei confronti dei cittadini stranieri titolari di un permesso di soggiorno permanente, stabilendo infatti l’articolo 20 comma 6 del D.Lgs. 30/2007 che:

I titolari del diritto di soggiorno permanente di cui all’articolo 14 possono essere allontanati dal territorio nazionale solo per motivi di sicurezza dello Stato, per motivi imperativi di pubblica sicurezza o per altri gravi motivi di ordine pubblico o di pubblica sicurezza”.

Nel caso in cui venga disposto il provvedimento di allontanamento dall’Italia per motivi di Pubblica sicurezza, quindi, nella quasi totalità dei casi il Questore dispone anche la revoca della carta di soggiorno permanente concessa al cittadino straniero.

Se sei titolare di una carta di soggiorno permanente e la stessa ti è stata revocata, ti consiglio di leggere questo articolo in cui il nostro Avvocato esperto di espulsione dopo condanna penale ti spiega nel dettaglio come fare a formulare il ricorso e cosa fare per riottenere la tua carta di soggiorno.  

Il provvedimento di allontanamento disposto nei confronti del nostro assistito

Come ti dicevo prima, nei confronti del nostro assistito, il Prefetto aveva applicato un provvedimento di espulsione dopo condanna penale per motivi di pubblica sicurezza, in quanto lo stesso aveva subito, diversi anni prima, una sentenza di condanna in Italia per un reato molto grave.

Nonostante questa condanna, tuttavia, il nostro assistito era ormai una persona perfettamente integrata in Italia, luogo questo in cui viveava con tutta la propria famiglia, avendo anche ottenuto la carta di soggiorno, lavorando in Italia con  regolare contratto di lavoro da diversi anni.

La violazione dei suoi diritti fondamentali, nel caso in cui fosse  stato realmente disposto l’allontanamento dall’Italia per motivi di pubblica sicurezza, era assolutamente evidente dal momento che lo stesso avrebbe perso la possibilità di continuare a vivere con la propria famiglia, correndo anche il concreto rischio di perdere il suo lavoro, e sarebbe stato inoltre costretto a tornare nel proprio paese di origine, con il quale aveva ormai perso ogni contatto, con conseguente divieto di tornare in Italia per i successivi 5 anni.

L’uomo, in buona sostanza, a causa di un reato commesso diversi anni prima, correva il rischio di perdere tutto!! 

Questo è il provvedimento applicato dal prefetto con il quale veniva disposta l’espulsione dopo condanna penale in Italia.

provvedimento espulsione dopo condanna penale

Ritenendo che fosse stata commessa una grave violazione dei suoi diritti fondamentali, l’uomo si rivolgeva al nostro studio legale al fine di formulare ricorso contro il provvedimento di espulsione dopo sentenza penale che aveva applicato nei suoi confronti il Prefetto.

Il caso veniva seguito dagli avvocati Ismaele Brancaccio ed Anna Chiara Malafronte dello studio legale Avvocato Penalista H24; se vuoi sapere chi sono i nostri professionisti e le loro specifiche competenze ti invito a leggere qui.

ricorso espulsione condanna penale

Nei motivi di ricorso la difesa richiedeva espressamente al Giudice di annullare il provvedimento di espulsione dopo condanna penale, trattandosi, nello specifico, di una persona perfettamente integrata sul territorio nazionale, dimostrando quindi specificamente come la presenza in Italia del nostro assistito non fosse affatto un pericolo per la pubblica sicurezza.

Sulla base di quali presupposti è stato richiesto l’annullamento del provvedimento di allontanamento?

Il provvedimento di espulsione dopo condanna penale, nel caso del nostro assistito, era stato emesso nella totale assenza dei presupposti di legge, non essendo previsto infatti alcun automatismo tra la condanna in un processo penale e l’allontanamento del cittadino straniero dall’Italia.

I professionisti del nostro studio legale questo lo sapevano bene e quindi, una volta ricevuta la nomina difensiva da parte del cittadino straniero, si sono messi immediatamente a lavoro, studiando ogni singolo dettaglio del suo caso.

Il Prefetto, infatti, nel disporre l’allontanamento del nostro assistito dall’Italia, non aveva preso in alcuna considerazione il fatto che lo stesso ormai, da diversi anni, risiedeva regolarmente in Italia con tutta la propria famiglia e che risultava perfettamente integrato sul territorio Italiano, avendo anche un lavoro con regolare contratto.

In effetti, in caso di espulsione dopo condanna penale, il cittadino straniero non avrebbe saputo cosa fare, non avendo alcun tipo di contatto con il proprio paese di origine, essendo tutta la sua famiglia in Italia.

Devi sapere sul punto che, sia la Corte di Cassazione che della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sono assolutamente concordi nel ritenere che, nell’adottare il provvedimento di allontamaneto, l’autorità amministrativa deve guardare ad altri interessi di rilevanza costituzionale o internazionale quali il principio di proporzionalità e la vita familiare del soggetto, tenuto conto “della durata del soggiorno in Italia dell’interessato, della sua età, della sua situazione familiare e economica, del suo stato di salute, della sua integrazione sociale e culturale nel territorio nazionale e dell’importanza dei suoi legami con il Paese di origine”.

In particolare la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che:

Le autorità competenti di uno Stato membro non possono negare ad un cittadino di un Paese terzo lo status di soggiornante di lungo periodo per motivi di ordine pubblico (art. 6, par. 1, dir. 2003/109) per il mero fatto che egli ha subito una condanna penale, senza un esame specifico della sua situazione per quanto concerne, in particolare, la natura del reato che ha commesso, il pericolo che egli può rappresentare per l’ordine pubblico o la pubblica sicurezza, la durata del suo soggiorno nel territorio di tale Stato membro e l’esistenza di legami con quest’ultimo”. – Corte di Giustizia dell’Unione Europea, sentenza 3 settembre 2020, cause riunite C-503/19 e C-592/19, Subdelegación del Gobierno en Barcelona (Résidents de longue durée).

In questo caso, quindi, si eccepiva proprio il fatto che il Prefetto avesse applicato un provvedimento di espulsione dopo condanna penale senza prendere in alcuna considerazione la situazione di vita complessiva in Italia del cittadino straniero, ovvero, il fatto che lo stesso avesse sempre vissuto in maniera regolare in Italia, che tutta la propria famiglia vivesse qui, che in Italia aveva un contratto regolare di lavoro e che avesse ormai completamente perso i rapporti con il proprio paese di origine.

L’allontanamento dall’Italia, in questo caso, sarebbe stato sicuramente un provvedimento troppo grave ed in alcun modo proporzionale rispetto alla condanna penale che era stata applicata nei suoi confronti.

Cosa prevede la Legge in questi casi?

Così come ti dicevo, al fine di disporre l’allontanamento del cittadino straniero per motivi di pubblica sicurezza è necessario che il cittadino straniero venga considerato un pericolo per la pubblica sicurezza, non potendo questo pericolo essere desunto dal solo fatto che, nei confronti dello stesso, sia stata comminata una sentenza penale di condanna.

Devi inoltre considerare che, oltre alla pericolosità sociale, nel caso di soggiornante di lungo periodo, dovranno essere valutati anche altri parametri, tra i quali quelli richiesti dall’art. 9 comma 11 D.Lgs. 286/98, norma questa in relazione alla quale:Ai fini dell’adozione del provvedimento di espulsione di cui al comma 10, si tiene conto anche dell’età dell’interessato, della durata del soggiorno sul territorio nazionale, delle conseguenze dell’espulsione per l’interessato e i suoi familiari, dell’esistenza di legami familiari e sociali nel territorio nazionale e dell’assenza di tali vincoli con il Paese di origine”.

La difesa del nostro assistito, quindi, nel procedimento tenutosi innanzi al tribunale di Brescia, si è soffermata proprio sul fatto che:

  1. Il Prefetto non avesse preso in considerazione la durata del soggiorno del cittadino straniero in Italia e del suo radicamento sul territorio nazionale;
  2. Il Prefetto non avesse preso in alcuna considerazione il grado di integrazione sociale e lavorativo in Italia del cittadino straniero;
  3. Neppure era stato preso in considerazione il fatto che l’intero nucleo familiare del nostro assistito vivesse in Italia e che, il medesimo, non aveva più alcun tipo di collegamento con il proprio paese di origine.


Allo stesso tempo il provvedimento disposto dal Prefetto violava in maniera palese il principio di proporzionalità, principio questo in ragione del quale deve essere sempre fatto un bilanciamento tra l’intensità del pregiudizio che può discendere dalla permanenza della persona nello Stato Membro ospitante e il livello di integrazione della medesima persona nello stato (legami familiari, vincoli sociali) – Corte di Giustizia Sent. 29 Aprile 2004, Orfanopulos e Olivieri, C-481/01 e C-493/01.

Con i motivi di ricorso, quindi, veniva messo in luce il gravissimo rischio a cui sarebbe andato incontro il cittadino straniero nel caso in cui fosse stata disposta l’espulsione dopo condanna penale, rischio questo che comportava una vera e propria violazione dei diritti fondamentali della persona.

La sentenza del Tribunale di Brescia che ha accolto il nostro ricorso

Il Giudice del Tribunale di Brescia, dopo un’attenta analisi del caso, ha accolto tutti i motivi del nostro ricorso.

Nella motivazione, infatti, il Giudice evidenziava proprio il fatto che una sentenza penale di condanna non potesse determinare, in maniera automatica un provvedimento di allontanamento dall’Italia:

sentenza giudice allontanamento

Inoltre, accogliendo la linea difensiva sostenuta dai nostri avvocati, lo stesso Giudice manifestava come sarebbe stata una grave violazione dei diritti fondamentali del cittadino straniero l’allontanamento dal territorio Italiano. 

sentenza espulsione condanna penale

Alla luce di questi presupposti, quindi, il Giudice disponeva l’annullamento del provvedimento di allontanamento per motivi di pubblica sicurezza emesso dal Prefetto, permettendo al nostro assistito di continuare a vivere regolarmente in Italia.

annullamento decreto di allontanamento

In questo caso, la notevole attenzione prestata dagli avvocati del nostro team Avvocato Penalista H24 ha fatto sì che il cittadino straniero non fosse costretto a lasciare l’Italia, potendo allo stesso di continuare a vivere liberamente con tutta la propria famiglia in Italia.

Per quanto possa sembrare strano, molto spesso i provvedimenti di espulsione dopo condanna penale vengono adottati con particolare leggerezza da parte della Prefetture, portando inevitabilmente le persone a credere che, per il solo fatto di aver subito una condanna penale, possa essere disposto l’allontanamento dall’Italia per motivi di pubblica sicurezza.

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Perché rivolgersi ad un esperto avvocato in caso di espulsione dopo condanna penale?

Come avrai potuto comprendere, quella trattata è una materia particolarmente complessa, che richiede particolari e specifiche competenze professionali che non tutti gli avvocati posseggono.

È sempre consigliabile, dunque, affidarsi ad un avvocato che abbia specifica competenza nella materia in caso di espulsione dopo condanna penale in modo che, sin da subito, vi sia la massima garanzia del diritto di difesa, disponendo la strategia difensiva più opportuna al caso specifico.

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Il metodo di Avvocato Penalista H24?

La nostra priorità è porre l’assistito al centro del nostro operato, assumerci le sue preoccupazioni ed i suoi timori. Essere sottoposti ad un procedimento di espulsione dopo una condanna penale è una sciagura che coinvolge non solo il cittadino straniero, ma tutta la famiglia.

Nel corso degli anni abbiamo ben compreso questa circostanza ed è dunque fondamentale sin da subito instaurare un rapporto di fiducia con l’assistito che si sostanzia in:    

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